Brindisi, è allarme mafia

L’ex sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano in un’intervista a Libero, ha detto: “Certamente ho fiducia nelle forze di polizia e nella polizia giudiziaria che stanno svolgendo le indagini. Ma quanto accaduto nelle prime 48 ore dall’attentato desta qualche perplessità ed è il riflesso di un nodo strutturale che va affrontato. In un momento in cui la politica gode […]

L’ex sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano in un’intervista a Libero, ha detto: “Certamente ho fiducia nelle forze di polizia e nella polizia giudiziaria che stanno svolgendo le indagini. Ma quanto accaduto nelle prime 48 ore dall’attentato desta qualche perplessità ed è il riflesso di un nodo strutturale che va affrontato. In un momento in cui la politica gode di scarsa credibilità, nel territorio di Brindisi è accaduta una cosa singolare. Politici di partiti diversi, di opposizione e di maggioranza, l’8 maggio incontrano il ministro dell’Interno e gli sottopongono diverse preoccupazioni: 30 anni fa a Mesagne, era stata fondata la Sacra Corona Unita”. Mantovano aveva suggerito “di chiudere il Cie di brindisi che, pur essendo inutile, impegnava 10 finanzieri e 15 carabinieri” e “il ministro ha ascoltato e promesso di approfondire. Poi ci ha nuovamente incontrato dopo il 19 maggio. Ora siamo a giugno. E passato un mese. Due richieste su tre sono rimaste pendenti”.

“Penso – conclude – che ci sarà da ritornare dal ministro. Ma il problema non è tanto moltiplicare gli incontri quanto piuttosto dare seguito a quello che negli incontri è stato concordato”.

Una risposta a “Brindisi, è allarme mafia”

  1. Giuseppevergine ha detto:

    anche il signor Mantovano dovrebbe avere la premura di parlare di meno. in tempi non sospetti le associazioni e i movimenti avevano richiesto la chiusura del centro di Restinco per motivi umanitari e di giustizia sociale,inascoltati.Oggi si chiude per reimpiegare le forze dell’ordine. in tempi non sospetti quando si sottolineava che c’era una emergenza criminalità, si rispondeva che il fenomeno era sotto controllo e tutto era contigente ad una serie di fattori……non è la militarizzazione del territorio che risolve il problema ma interventi sociali ed economici…….che non devono essere poi gestiti in modo inadeguato.Alcuni esempi quanto è costato l’osservatorio permanente della legalità della Provincia di Brindisi? che effetti e quali azioni ha prodotto nella comunità? è in cantiere una campagna a Lecce sull’usura e il racket che ha come testimonial un noto personaggio televisivo, quanto costerà e sono soldi pubblici;produrrà gli stessi effetti che hanno prodotto altre campagne simili? Perchè non si ha il coraggio di pubblicare i risultati reali di queste iniziative foraggiate con solidi pubblici?Realmente oggi qual’è l’incidenza e l’attinvità delle associazioni contro il racket e l’usura? Perchè con i soldi delle “campagne” non si creano azioni virtuose formando i giovani che poi potrebbero contattare direttamente “IN-FORMANDO” artigiani, commercianti, imprenditori,ecc. …..perchè le categorie sono disinformate e regna lo scettisismo. Quali sono le azioni giuste che verranno attivate con i progetti finanziati dal Ministero dell’Interno sull’usura e l’antiracket?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *