Entro luglio 40 reclusi al lavoro nelle zone terremotate

Entro luglio sara’ siglato il protocollo d’intesa tra Regione Emilia-Romagna, amministrazione penitenziaria e comuni per l’utilizzo di circa 40 detenuti per attivita’ di volontariato nelle zone del sisma. Sull’iniziativa, sponsorizzata anche dal ministro della Giustizia, Paola Severino, e’ arrivata “piena adesione da parte dei comitati locali delle carceri delle quattro province interessate dal terremoto”. Questo […]

Entro luglio sara’ siglato il protocollo d’intesa tra Regione Emilia-Romagna, amministrazione penitenziaria e comuni per l’utilizzo di circa 40 detenuti per attivita’ di volontariato nelle zone del sisma. Sull’iniziativa, sponsorizzata anche dal ministro della Giustizia, Paola Severino, e’ arrivata “piena adesione da parte dei comitati locali delle carceri delle quattro province interessate dal terremoto”. Questo almeno e’ quanto hanno riferito ieri in commissione in Regione gli assessori alle Politiche sociali di Reggio-Emilia, Modena e Bologna (Matteo Sassi, Francesca Maletti e Amelia Frascaroli), insieme al garante dei detenuti del Comune di Ferrara, Marcello Mereghelli. Presenti all’incontro anche l’assessore regionale al Welfare, Teresa Marzocchi, Tazio Bianchi del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, il presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna, Francesco Maisto, e il commissario del Dipartimento delll’amministrazione penitenziaria, Vincenzo Lo Cascio.
Sara’ la magistratura di sorveglianza, spiega la Regione in una nota, a dover “verificare se ci siano i presupposti per la concessione del lavoro fuori dal carcere”, dando cioe’ il via libera a svolgere l’attivita’ di volontariato da parte dei detenuti, “mettendo a frutto anche alcune delle professionalita’ particolarmente utili come muratori, autisti, cuochi e geometri”.

Marzocchi valuta “positivamente l’incedere dei lavori che danno occasione di sperimentare buone prassi da praticare anche per il futuro”. Per Luigi Pagano, numero due del dipartimento penitenziario, l’iniziativa “si aggancia a una nuova formula di esecuzione penale esterna che trasforma i detenuti in volontari e si lega al protocollo che il ministro Severino ha firmato nei giorni scorsi con l’Anci. Un progetto di grande civilta’ a rischi zero, che permettera’ alla cittadinanza di guardare i carcerati in modo diverso”.

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