Equitalia: ” una azienda privata quando fa comodo e pubblica quando ne ha la convenienza ”

Equitalia lo aveva promesso e ha mantenuto la parola data: da nord a sud è un piovere di cartelle esattoriali. Veneto e Liguria le due regioni flagellate, a seguire il Lazio è la Campania. A Brescia una famiglia che aveva rateizzato nel 2005 il debito con Equitalia nord e dopo aver finito di pagare senza […]

Equitalia lo aveva promesso e ha mantenuto la parola data: da nord a sud è un piovere di cartelle esattoriali. Veneto e Liguria le due regioni flagellate, a seguire il Lazio è la Campania. A Brescia una famiglia che aveva rateizzato nel 2005 il debito con Equitalia nord e dopo aver finito di pagare senza ritardi sei anni di rate, il suo debito, si è vista chiedere dalla stessa agenzia altre 5 mila e 500 euro di interessi o more. Spesso l’agenzia iscrive a ruolo anche i ritardi di un solo giorno. La famiglia ha richiesto l’aiuto della Federcontribuenti; l’ufficio legale fa sapere che sugli estratti di ruolo della famiglia, Equitalia nord ha evidenziato con la biro la voce, ” oneri ”. Il vicepresidente della Federcontribuenti, Marco Paccagnella: “Equitalia è una azienda privata quando fa comodo e pubblica quando ne ha la convenienza. Vorremmo vedere le gare d’appalto per cui gli enti pubblici si affidano ad Equitalia, visto che è una Spa di diritto privato, oppure i bandi di assunzione del personale, visto che è controllata dal Tesoro e dall’inps. In realtà non esistono né i primi né i secondi perché l’ente, che drena miliardi di euro di tasse sulle tasse, tra interessi di mora e aggi vari, si muove in uno spazio grigio tra diritto pubblico e diritto privato”. Va denunciato che spesso Equitalia vince gare di appalto per la riscossione di debiti prescritti per legge, ” a Salerno ha vinto l’appalto per occuparsi del recupero coatto della Tarsu mai pagata tra il 1999 ed il 2008 pari ad 11 milioni e mezzo di € ma anche delle morosità idriche pari a 4 milioni di € relative allo stesso periodo. Spiega il responsabile dell’ufficio legale di Federcontribuenti, l’avv Fortunato Forcellino, ” la Tarsu va in prescrizione dopo 5 anni, numerose le sentenze della Cassazione in questo senso, quindi, se vi arriva una cartella Equitalia per la Tarsu del 1999 impugnatela, anche se la cartella ha la data di oggi ”. Il nodo delle rateizzazioni. “Sempre più spesso – spiega Paccagnella – le persone che si rivolgono ai nostri sportelli per essere tutelate ci rappresentano una situazione che ha del grottesco: i funzionari di Equitalia non ammettono alla rateizzazione le singole cartelle esattoriali. Se il contribuente su una parte delle posizioni chiede chiarimenti o la sospensione per ricorsi legittimi, la Spa fa correre gli interessi senza dare la possibilità di rateizzare le cartelle su cui il contribuente non ha nulla da eccepire, anche su cartelle andate in prescrizione o per cartelle su cui un giudice si è già espresso in favore del contribuente. Inoltre su molte cartelle periziate emerge usura. Una situazione che non è degna di una democrazia”. Il nodo Equitalia. Attilio Befera, incontrastato imperatore sia in Equitalia Spa, sia in Agenzia delle Entrate, protetto dalla Italpol. Definito un autentico miracolo giudiziario scampato alla lunga indagine condotta a suo carico dal pm della procura partenopea, Valeria Gonzales y Rojero, che per Befera aveva chiesto addirittura l’interdizione dai pubblici uffici. Nel 2009 l’allora Equitalia Polis veniva definitivamente condannata dalla Corte dei Conti al pagamento di un milione e mezzo di euro, “Nessun dubbio – dicono i magistrati contabili- sul fatto che la concessionaria di riscossione non ha affatto curato con la necessaria diligenza l’organizzazione e il funzionamento del servizio, vigilando adeguatamente sull’attività dei dipendenti”. Compilazioni di verbali attestanti ricerche di contribuenti o di beni pignorabili mai effettuate o effettuate in giorni in cui gli ufficiali preposti agli accertamenti erano assenti. La pm inizia ad indagare anche sul fenomeno delle cartelle pazze: ipoteche su immobili per somme irrisorie e spese a carico del contribuente per la cancellazione dei pignoramenti illegittimi. Abbiamo un caso emblematico a Cava dei Tirreni di cui si è occupata anche la televisione francese. Il reato: abuso d’ufficio nell’attività di riscossione. Quando l’indagine si chiude con la richiesta di rinvio a giudizio per i massimi dirigenti di Equitalia, dove si attendeva solo il pronunciamento del Gip Maria Vittoria De Simone, questa viene promossa e trasferita, sostituita dalla meno esperta Giuliana Polito, che il 26 settembre si pronuncia con l’archiviazione su richiesta dello stesso pm Gonzales y Rojero che aveva in prima istanza chiesto il rinvio a giudizio. L’ente di riscossione negli ultimi anni ha ipotecato o pignorato oltre 426 mila immobili.

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