Verifiche della Gdf su scontrini, irregolare il 38%

Pattuglie di militari in “abiti civili” sono state impegnate nel controllare la regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali da parte degli esercenti. La presenza ispettiva della Guardia di Finanza ha così riguardato tutto il ventaglio di operatori economici presenti sul territorio ed attivi durante la stagione estiva. Il 38% dei controlli in materia di […]

Pattuglie di militari in “abiti civili” sono state impegnate nel controllare la regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali da parte degli esercenti. La presenza ispettiva della Guardia di Finanza ha così riguardato tutto il ventaglio di operatori economici presenti sul territorio ed attivi durante la stagione estiva. Il 38% dei controlli in materia di scontrini e ricevute fiscali è risultato irregolare: più di un soggetto su tre degli oltre 20mila controllati ha evaso il fisco. Sono i dati della Guardia di Finanza sui controlli effettuati nei primi sette mesi del 2012 in diverse città e località di vacanza.
In pratica nel periodo estivo, un contribuente su tre non batte lo scontrino o non emette la ricevuta fiscale, sottraendosi in tal modo agli obblighi di contribuzione tributaria.
Particolarmente rilevante il caso di un barista scoperto dai Finanzieri di Osimo a emettere gli scontrini fiscali con un importo totale azzerato. In questo modo i corrispettivi incassati a fine giornata non venivano contabilizzati dal registratore di cassa e quindi erano esclusi dagli incassi giornalieri. Erano soprattutto le vendite col prezzo più alto a subire questo trattamento fraudolento, che come appurato era collaudato da tempo e sistematicamente utilizzato dal commerciante.
Una prima segnalazione che qualcosa non era proprio in regola è stata fatta al servizio di pubblica utilità 117 da un attento e scrupoloso cittadino che aveva notato l’anomalia sullo scontrino rilasciatogli dall’esercente.
Ma è stato sulla base di una serie di riscontri fatta dai Finanzieri che si è potuto dimostrare come il comportamento dell’esercente non fosse accidentale, ma era un vero e proprio raggiro ai danni dell’Erario. Alla fine del controllo erano ben 11.126 gli scontrini fiscali rilasciati con l’importo azzerato: l’evasione accertata è stata calcolata per oltre 170.000 euro. L’attività commerciale rischia ora anche la sospensione dell’attività che normalmente scatta quando vengono accertate 4 violazioni, rilevate nell’arco di un quinquennio.
I Baschi Verdi del Gruppo di Ancona hanno invece scoperto a Falconara un commerciante bengalese che riforniva gli ambulanti che frequentano la spiaggia con accessori per l’abbigliamento, il quale non aveva neanche il registratore di cassa installato. Occultando i suoi proventi poteva praticare prezzi estremamente allettanti per la sua clientela e realizzare una concorrenza estremamente sleale e scorretta verso gli altri rivenditori in regola con gli obblighi di legge.
In aggiunta al controllo in materia di scontrini/ricevute fiscali non è stato trascurato il contrasto all’abusivismo ed alla vendita di prodotti contraffatti, sono stati infatti eseguiti diversi interventi che hanno permesso di sequestrare oltre 200 pezzi di merce e la conseguente denuncia all’A.G. di 4 extracomunitari.
Anche in questo caso, tali risultati vanno ad aggiungersi ai sequestri di oltre 132.000 “pezzi” contraffatti e alla denuncia di 103 soggetti, già effettuati dalle Fiamme Gialle sempre nei primi sei mesi dell’anno nella provincia di Ancona.
La metodologia che caratterizza i “Piani Coordinati” ha il duplice obiettivo di eliminare i fattori inquinanti della concorrenza sia sul piano economico, sia sul piano fiscale.
Nel primo caso si vogliono tutelare gli operatori economici regolari dagli abusivi che pongono in vendita merce contraffatta o non a norma e, nel secondo caso, si vogliono difendere i contribuenti onesti, che rispettano tutti gli obblighi fiscali, dagli evasori, che traggono dalla violazione delle norme tributarie illeciti vantaggi in danno di tutta la collettività.
E’ inoltre possibile grazie a tali attività utilizzare i dati “caldi” acquisiti sul campo per integrare e attualizzare le attività di monitoraggio ed analisi del tessuto “economico-finanziario” locale. La “mappatura del territorio” e le correlate “analisi di rischio” permettono così di orientare in modo sempre più efficace l’azione dei Reparti del Corpo verso i soggetti nei cui confronti emergono significativi indizi di illeciti comportamenti e di “infedeltà fiscale”.

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