Preoccupazioni in pausa

Sono molto più preoccupato per Gauss,  un virus che i laboratori Kaspersky hanno individuato su 2.500 computer sparsi tra Libano, Israele e i territori palestinesi, talmente capace, da essere definito il primo della sua categoria, capace di monitorare transazioni bancarie online, oltre chei carpire i dati di accesso di social network e servizi di posta […]

Sono molto più preoccupato per Gauss,  un virus che i laboratori Kaspersky hanno individuato su 2.500 computer sparsi tra Libano, Israele e i territori palestinesi, talmente capace, da essere definito il primo della sua categoria, capace di monitorare transazioni bancarie online, oltre chei carpire i dati di accesso di social network e servizi di posta elettronica;  che per la querelle fra Madonna (che comunque resta geniale) e il vicepremier russo Dmitri Rogozin,  che dal suo Twitter aveva insultato la cantante, schieratasi per la liberazione della band Pussy Riot nel suo concerto a Mosca di martedì, scrivendo: “Con l’età, ogni vecchia b… (iniziale di bliad, puttana in russo) vuole dare lezioni di morale a tutto il mondo”  e che, dopo il commento di un follow, ha detto di essere stato male interpretato ma, ha favorito le proteste di alcuni probi cittadini di San Pietroburgo, dove ieri Madonna, nel suo concerto, ha parlato in difesa dei diritti dei gay, facendo insorgere associazioni di benpensanti, che hanno chiesto l’intervento della polizia contro la diva.

Rogozin ha consigliato Madonna di “togliersi la croce e mettersi le mutande”, ma certo lui dovrebbe essere consigliato ad attaccare il cervello prima di twittare.

Sono molto preoccupato per i nuovi disordini scoppiati a tarda sera di ieri a Sidi Bouzid, nella Tunisia centrale, dove almeno ottocento manifestanti, in massima parte studenti e operai, sono tornati in piazza per reclamare le dimissioni del governo filo-salmista,  al grido di “Il popolo vuole che il regime cada!” e “Basta ipocrisia” e per la situazione in Siria e al valico di Rafah, mentre non mi interessa affatto che Lady Gaga (falsa emula di Madonna), con nuovo look biondo platino stile leonessa e longdress fucsia, sulla copertina di “Vogue”,  che mette a nudo il suo lato più romantico, promettendo, all’interno, uno scatto hot che la ritrae seduta senza veli,  con in testa un vistoso cappello piumato, sempre fucsia, opera del fotografo Steven Jones.

Mi preoccupa infine, in questa Italia di crisi e vacanze assenti o ridotte per molti, che, a poche ore dal ferragosto, scatta un nuovo e imprevisto aumento per i carburanti, un “caro-accise”, in vigore da domani, per la gioia degli automobilisti che, in queste ore, stanno caricando le valige, per raggiungere la meta delle loro striminzite vacanze.

Ed ancora di più mi affligge leggere che il Pil scende ancora, mentre è in aumento l’inflazione, con Istat che rivede il dato di luglio di 0,1 punti percentuali, con inflazione acquisita che si conferma al 2,8% mentre l’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, é stabile al 2,2%.

Mi soddisfa invece la nota della Juve in merito alla sentenza odierna emessa dalla Commissione Disciplinare della Figc, riguardante i suoi tesserati per fatti relativi alla loro militanza in altre società, che esprime grande soddisfazione per l’assoluzione dei s calciatori Leonardo Bonucci e Simone Pepe e ribadisce il proprio pieno sostegno ad Antonio Conte e Angelo Alessio, nell’auspicio che i prossimi gradi di giudizio possano infine permettere alla loro innocenza di emergere appieno.

Perché, a leggere i numeri, l’impianto accusatorio del pm ha retto al vaglio della commissione guidata dal giudice Sergio Artico, che ha deciso di fermare il tecnico della Juventus per 10 mesi e una club serio non poteva dire niente altro.

E mi preoccupa dover dare ragione Briatore che in “in onda” su La7, dice cose giuste sulla imprenditoria inesistente e sulla inadeguatezza politica di questo Paese.

E Sono molto preoccupato perché, pochi giorni fa a La Zanzara su Radio24,  chiudendo le polemiche sulla presunta chiusura del suo noto locale sulla Costa Smeralda, Briatore disse cose che condivisi molto da vicino.

Come, ad esempio, che, oggi, investire dall’estero in Italia è quasi impossibile e riguardo alla politica:. Riguardo alla politica: “Oggi non c‘è nessuno da votare… ma solo una categoria politica da rottamare”.

Allora penso, perplesso e preoccupato, che è ancora lontana l’attuazione dell’agenda Monti, a cominciare dalle cose ancora da fare in questo fine legislatura, con riduzione della spesa, dismissione degli immobili pubblici per abbattere il debito, un’idea che piace a tutti ma che, di fatto, lascia ai nostri figli ancora meno.

E, tremo, nel pensare che la chiave di volta della costituenda alleanza a sinistra tra Pd e Sel si chiama patrimoniale: una tassa ordinaria e quindi strutturale su ricchezze superiori a 1,2 milioni di euro – spiega il responsabile economico del Pd Stefano Fassina – con progressività dallo 0,5% all’1%.

Proposta che era già stata presentata a Mario Monti al momento della stesura del decreto salva-Italia come alternativa all’Imu sulla prima casa e con proventi stimati attorno ai 5-6 miliardi di euro l’anno, che, nelle intenzioni dei democratici dovrebbero andare a ridurre il cuneo fiscale su redditi e imprese.

Proposta stimabile davvero,  ma che non produce nulla se non si apre la discussione sul lavoro e sul più generale “piano industriale” di questa Nazione.

L’allarme della Banca centrale europea sulla sofferenza delle imprese italiane è solo una conferma alle frenetiche decisioni che Monti e il suo governo devono prendere in questi giorni.

È necessario un intervento urgente post-estivo per tentare di frenare la corsa del debito pubblico e il crollo del Pil (-2,5% annuo).

Per questo si parlava ieri di un possibile anticipo, dopo la pausa estiva, al 20 o al 21.

Le proposte dei partiti, di fondazioni e centri studi continuano a piovere sul tavolo del premier, ma sarebbero fondamentalmente tre le linee prioritarie su cui imbastire un nuovo intervento d’urgenza: dismissioni di consistenti parti del patrimonio dello Stato e delle partecipazioni pubbliche attraverso specifici fondi, un nuovo decreto di spending review, con ulteriori possibili tagli della spesa pubblica e misure di sburocratizzazione per le imprese.

Tra le ipotesi di lavoro che Monti potrebbe prendere in considerazione c’e’ anche un documento messo a punto dall’economista Francesco Giavazzi che prevede il taglio agli incentivi che non creano investimenti. Le indiscrezioni provenienti da Palazzo Chigi fanno inoltre riferimento alla possibilità che venga anticipato a settembre il confronto sulla legge di stabilità per evitare che l’atteggiamento dei partiti di maggioranza sulle misure economiche da adottare possa essere influenzato dall’avvio della campagna elettorale. Altre ipotesi di lavoro allo studio di Vittorio Grilli, ministro dell’ Economia, sono la rivalutazione delle concessioni, l’obbligo per gli enti previdenziali dei professionisti di aumentare gli investimenti in Btp, incentivi e fiscali per chi sottoscrive titoli con scadenze più lunghe.

Non viene invece presa in considerazione l’idea di una patrimoniale, che porterebbe i ricchi ad evadere o addirittura a scappare.

Si prevede piuttosto il passaggio alla Cassa depositi e prestiti delle partecipazioni del Tesoro in Fintecna, Sace e Simest. Con questi provvedimenti il governo sarebbe in grado di evitare l’avvio della procedura di richiesta di aiuto economico da parte dell’Unione europea.

Del resto, del suo programma di governo autunnale Monti discuterà con la cancelliera Angela Merkel in un vertice a Berlino previsto entro la fine di agosto.

Ed allora, adesso mi prendo una pausa, premurandomi di sperare. Così metto in valigia DVD e VHS di “Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza”; “Cuore sacro” di Ospetek; “La musica nel cuore” di August Rusch; “La Ricerca Della Felicità” con Will Smith ed il figlio Jaden; “Gran Torino” di Clint Eastwood; “The Shawshank Redemption” di Frank Darabont; “The fountain – l’albero della vita”, diretto da Darren Aronofsky e me li sparo, uno dopo l’altro.

Naturalmente non mancherò di vedermi (e questo più volte), “Film Rosso” di Krzysztof Kieślowski, terzo della sua “cromatica” trilogia, in cui si racconta che in realtà, la speranza più autentica dell’uomo, è che questa vita abbia un senso, che ci si possa riscattare, che esista una giustizia che non sia quella umana, che la nostra storia sia una storia di salvezza e che chi ama ottenga la palma della vittoria.

Nella sequenza finale, si alza una tempesta, come un giudizio finale, che provoca un terribile naufragio nella Manica. I superstiti sono solo sette, fra essi i due protagonisti Valentine e Auguste,  e da uno sguardo comprendiamo che si sono incontrati.

L’ultima immagine è per Valentine su sfondo rosso identica a quella bandiera che significa vittoria e amore, con altre tre coppie scampate, tre coppie per le quali, grazie alla speranza, il giudizio è stato di salvezza.

Carlo Di Stanislao

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