Crisi: Moody’s boccia l’Ue. Draghi, bond legittimi

Moody’s rivede al ribasso il rating dell’Unione Europea da ‘stabile’ a ‘negativo’, ha spiegato che la mossa riflette le prospettive negative dei Paesi che danno un contributo maggiore al bilancio dell’Ue (Germania, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi). La decisione arriva all’avvio di una settimana cruciale per l’area euro, con gli occhi puntati sulla Banca […]

Moody’s rivede al ribasso il rating dell’Unione Europea da ‘stabile’ a ‘negativo’, ha spiegato che la mossa riflette le prospettive negative dei Paesi che danno un contributo maggiore al bilancio dell’Ue (Germania, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi). La decisione arriva all’avvio di una settimana cruciale per l’area euro, con gli occhi puntati sulla Banca Centrale Europea (Bce) e sulle sue eventuali misure a sostegno dei paesi in difficolta’.
“L’outlook dell’Unione Europea può tornare stabile se gli outlook dei paesi chiave con rating Aaa” torneranno a essere stabili, spiega l’agenzia riconoscendo che il profilo di credito dell’Ue è rafforzato dalle “misure strutturali in atto” e ritenendo ragionevole assumere che la probabilità di un default dell’Ue è pari a quella dei paesi con il rating più alto.
Mario Draghi ha spiegato che “i cambiamenti dei tassi di interesse hanno un impatto su uno o due paesi al massimo e non hanno effetti sul resto dell’Eurozona. Per questo – ha aggiunto Draghi – dobbiamo ricostruire l’Eurozona e superare questa frammentazione: esattamente per garantire la stabilita’ dei prezzi. Cio’ che stiamo facendo e’ in linea con il nostro mandato e ha molto a che fare con la sopravvivenza dell’Eurozona, in un momento in cui il resto del mondo ha cominciato a metterla in discussione”.
Per questo la Bce “proseguira’ con l’attuale politica monetaria i cui dettagli saranno decisi giovedi’”. Draghi ha spiegato che “se comprassimo titoli a lungo termine ci troveremmo in una situazione molto delicata”. Viceversa, “se compriamo sul mercato a breve termine, dove i bond hanno scadenze di uno, due o anche tre anni, l’effetto di finanziamento monetario e’ quasi nullo”. Ma per effettuare questi acquisti di bond, ha aggiunto Draghi, “chiediamo una condizionalita’ combinata con l’intervento della Bce”: infatti, “alcuni paesi hanno fatto enormi sforzi per le riforme, ma non possiamo escludere che in tempi recenti i programmi possano fermarsi per il peso del risanamento”.

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