Gesti esemplari

Fra scommesse nel calcio e doping nel ciclismo e nell’atletica ben poco resta di esemplare nello sport eppure, qualche barlume, a tratti, ancora si vede. Erano ottantadue anni, dalla mitica prova della strabiliante ebrea-italiana Maud Levi Rosenbaum,  che negli US open una nostra tennista non si portasse così avanti, giungendo ad alle semifinali di uno […]

Fra scommesse nel calcio e doping nel ciclismo e nell’atletica ben poco resta di esemplare nello sport eppure, qualche barlume, a tratti, ancora si vede.

Erano ottantadue anni, dalla mitica prova della strabiliante ebrea-italiana Maud Levi Rosenbaum,  che negli US open una nostra tennista non si portasse così avanti, giungendo ad alle semifinali di uno dei tornei più belli del mondo, sui campi azzurri di New York; fra laghetti, grandi alberi ed acrobatici grattacieli.

Ma non ha esultato Sara Errani, perché, battuta, dall’altra parte della rete, c’era la sua amica di sempre:  Roberta Vinci; sicché solo un breve sorriso a testa china dopo l’ultimo punto e poi di corsa ad abbracciare l’amica sconfitta.

Di  Maud Levi si è detto che fu pioniera di un modo nuovo di essere donna, ma di Sara certo si dovrà dire che ha inaugurato un modo nuovo di essere persona, prima che personaggio.

Sara Errani e Roberta Vinci, amiche inseparabili e compagne di doppio,sono state separate da un incontro, ma si sono riunite subito, nella gioia di un abbraccio sincero.

Inoltre, la Rosenbaum Blumenthal era nata a Chicago ed assunse la nazionalità italiana dopo aver sposato nel 1927 il barone italiano Giorgio Di Giacomo Levi. Sara,invece, è italianissima, come Roberta, con cui ha condiviso, per anni, gioie e dolori.

Ora dovrà affrontare la temibile Serana Williams (una delle due “imbattibili sorelle”), ma  sono certo che avrà in Roberta, prima e durante l’incontro, il suo supporter più irriducibile e convinto.

Il match della Errani potrà essere seguito oggi, venerdì 7 settembre, su Sky, sul canale 211 – Eurosport HD – a partire dalle ore 20 in diretta e in Alta Definizione ma, comunque vadano le cose e  non solo per il punteggio e le vittorie, le due italiane hanno già vinto nel senso più pieno e più vero: quello della’esempio.

Ed ha vinto, viene da dire ancora una volta, Alex Del Piero, che lascia la Juventus senza nessuna polemica e se la porta nel cuore in Australia, dopo aver rifiutato di giocare per qualsiasi altra squadra italiana, ma anche per il Liverpool o per prestigiosi club brasiliani che lo volevano.

Così, questo calciatore esemplare, capace solo di gesti nobili e specchiati, dopo 19 stagioni passate alla Juventus, 705 presenze, 289 gol e dopo aver battuto tutti i record possibili in maglia bianconera, riparte da zero, in un altro campionato, in un altro continente, dicendo solo che avrà modo di diffondere maggiormente il calcio nella terra dei marsupiali.

Saluta emozionato i tifosi assiepati alla “Bolla”, sul tetto del Lingotto, uno dei luoghi simbolo di Torino, pronunciando parole vere e commoventi: ““Il mio cuore tiferà sempre Juve, ma non voglio addentrarmi in discorsi di quello che è stato, poteva essere e non è stato. Oggi è il giorno dell’Australia e del Sydney. L’affetto per la Juve non è terminato il giorno in cui ho capito che non avrei giocato più in bianconero e non terminerà mai. Ho dato tutto e di più di quello che potevo dare. Certo, l’ultimo anno è stato uno dei più complicati della mia carriera juventina ma mi ha visto comunque protagonista e vincente come molti altri. La mia maglia ancora tra le più vendute? Mi è scappato un sorriso leggendo la notizia, ma da oggi avrò un’altra maglia e spero di regalare le stesse emozioni, in modo diverso, anche a loro”.

Per concludere esemplarmente: “Questa nuova avventura suscita in me delle emozioni molto forti, contrastanti, visto che per uno come me che non ha mai cambiato squadra è sicuramente un cambiamento importante, lontano dal punto di vista dei chilometri, ma molto vicino come filosofia e come progettualità. Quello che è stato costruito attorno a me, ha sicuramente dell’incredibile: per questo ringrazio il Sydney Football Club e i tifosi che già mi hanno adottato. Un progetto disegnato su di me. Che riguarda non solo il club ma tutto il calcio australiano. Di questo sono molto orgoglioso e quest’ultima è stata sicuramente la forza trainante che mi ha convinto ad accettare”.

Carlo Di Stanislao

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