Andar per mare

E’ arrivato a Venezia su un motoscafo modello James Bond e si è  ovviamente sottratto con grande abilità  alla domanda principe: se scenderà o meno in campo, confermato solo  che la  decisione dipenderà soprattutto dalle regole del gioco, in primis dalla legge elettorale e dagli “sviluppi” di una situazione che, al momento appare, a suo […]

E’ arrivato a Venezia su un motoscafo modello James Bond e si è  ovviamente sottratto con grande abilità  alla domanda principe: se scenderà o meno in campo, confermato solo  che la  decisione dipenderà soprattutto dalle regole del gioco, in primis dalla legge elettorale e dagli “sviluppi” di una situazione che, al momento appare, a suo giudizio,  “molto confusa e molto frazionata”.

C’è chi ricorda i fasti della Crociera sulla Azzurra del 2000, perché, con’è noto, il Cavaliere è facile preda di nostalgie (soprattutto se riuscite) e, nei due giorni di crociera sulla Divina Msc, con partenza il 16 settembre e poi via sulle onde, a Bari, Dubrovnik e Istambul, potrebbe rivivere i fasti di 12 anni fa,  fra belle donne e canzoni, poiché Il Giornale promette giornate indimenticabili per la modica cifra di 980 euro, che può  arrivare a quasi 1400 se si pretende la cabina con balcone.

Comunque si cenerà con lui, il Cavaliere, che, anche se invecchiato e non accompagnato da Mamma Rosa, è ancora un grande intrattenitore ed il più abile nelle ipnosi collettive.

Ma ora il suo look sembra cambiato e, non sappiamo se per necessità divenuta virtù o per una operazione atta a tranquillizzare gli italiani più bacchettoni, le soluzioni estetiche che ha sempre utilizzato, quelle che “colorano” il cuoio capelluto per farlo sembrare uniforme, adesso stentano a dare il risultato di prima.

C’è chi pensa (ed io sono fra costoro), che nonostante Verdini lo attenda “più bello e più forte che pria”, Berlusconi ora giochi la carta di un apparenza meno costruita e più spontanea, “nature” si potrebbe dire, più rassicurante e meno “Highlander”, anche perché, anche dopo che gli impietosi teleobiettivi lo hanno ripreso, l’8 agosto, ad Olbia, sulla scaletta del suo aereo, con una testa coperta solo da una sottile lanugine sulla sommità e pochi, radi capelli color ruggine ai lati; la fedele Zanicchi ha continuato a dire che resta sempre “il più amato dalla donne italiane”.

Comunque, dalla nave che lo porta in crociera, lancia il primo vero affondo al Pd, alimentando in campo avversario le tensioni che stanno ormai da settimane accompagnando la corsa alle primarie.

E lo  fa con un’intervista di due ore e mezzo ad Alessandro Sallusti e davanti ai 500 fortunati lettori de Il Giornale, che, pur pagandola, hanno vinto la fortuna di una diverte e lussuosa traversata in compagnia del nuovo Silvio: più calmo e pacato, ma sempre pronto a colpire su tutti i fronti, risparmiando solo Mario Monti (che cerca accuratamente di non nominare),  ma non certo le sue politiche, tutte sonoramente bocciate.

Al solito fa dell’argomento eliminazione dell’Imu il suo cavallo di battaglia e, dopo aver criticato sia Renzi che Grillo, sfodera sorrisi e parole, ma nessuna chiara sul suo futuro politico, perché non ha chiuso all’ipotesi di candidarsi a premier ma, come ha fatto filtrare da mesi, la condizione essenziale per sciogliere la riserva è una  nuova legge elettorale.

Frase volutamente sibillina, che lascia il tempo all’ex capo del governo di capire gli assetti che si creeranno da qui a pochi mesi anche in base alle modifiche della legge.

E’ poi è lui stesso a parlare di “situazione molto frazionata e confusa”,  che a suo dire non può durare in eterno perché il Paese ha bisogno di “una guida sicura” che possa intervenire per rendere “anche attraverso una modifica della Costituzione” l”Italia più governabile.

Per ‘scoprire le carte’ c’é ancora tempo, nonostante il Popolo della Libertà continui a chiedere al Cavaliere una parola definitiva, anche se il segretario del partito Angelino Alfano,  anche oggi si è detto convinto che il Cavaliere si candiderà.

Comunque il tentennare continuo ha come effetto quello di aumentare la tensione nel partito.

E, in considerazione anche del forfait di ieri ad Atreju della Meloni, che  ha lasciato strascichi rinfocolando le polemiche sul tema delle primarie che per diversi dirigenti di primo piano del Pdl devono tenersi a tutti i livelli anche se Berlusconi ufficializzasse la sua candidatura; le preoccupazioni sono crescenti.

Ufficialmente, prima di ributtarsi nelle grane del partito, l’ex premier si è voluto concedere altri due giorni di relax dopo la settimana di vacanza in Kenya. Ma nessuno crede sia solo questo.

Se i problemi a sinistra sono molti ed in aumento, a destra e nel Pdl le cose non vanno meglio. Dopo la defezione  della  sua festa, Giorgia Meloni non ha nascosto il disappunto, puntando il dito contro “qualche consigliere” che “tenta di chiudere il presidente in una teca”.

Ma Berlusconi, forse perché è ai giovani del partito che si rivolge, affida a Facebook i motivi della decisione,  in un  messaggio sintetico, in cui cita il testo Sacro:Sta scritto nella Bibbia che c’è un tempo per parlare e un tempo per riflettere” ed aggiungeForse oggi, di fronte a tanta confusione, è meglio riflettere”. Parole che lasciano chiaramente intendere che nemmeno nei prossimi giorni,  in Crociera,  svelerà le sue reali intenzioni sul dopo Monti.

Ed è proprio questa indeterminatezza sulle prossime mosse ad agitare il partito di via dell’Umiltà, diviso tra chi consiglia a Berlusconi di prendersi tutto il tempo necessario e chi, invece, ritiene che più a lungo durerà il limbo più il Pdl perderà voti e occasioni di alleanze.

Tornando alla nuova crociera di Berlusconi, sul Messaggero ricorda che la nave Azzurra Libertà batté, pur di misura, il treno dell’Ulivo, con il quale il candidato premier, Francesco Rutelli, attraversò l’Italia; mentre più fortuna ebbe il pullman ulivista di Prodi.

Malissimo, invece, andò a Veltroni, quando imbarcò buona parte del cinema italiano su un natante che solcava il Tevere e perse.

La crociera di questi giorni vede protagonista un Berlusconi meno glamour e più “serio”, immerso in una atmosfera certamente più contenuta e più seriosa di quella degli anni d’oro. Eppure gli auspici non sono buoni, anche solo leggendo i distinguo e le prese di distanza di quelli che un tempo furono suoi fan più sfegatati.  Ad esempio quello di Stefania Craxi, la quale si augura che “Silvio non si ricandidi perché ha fallito”.

Carlo Di Stanislao

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