Ilva: ‘spegnere impianti’, mortalità aumentata del 10%

I custodi giudiziari degli impianti dell’Ilva sequestrati hanno notificato all’azienda una direttiva con la quale ordinano di rifare completamente sei batterie delle cokerie degli altoforni, spegnere sei torri e due altoforni, fermare l’acciaieria 1, adeguare l’acciaieria 2, e il rifacimento del reparto Gestione materiali ferrosi (Grf). “L’Autorizzazione Integrata Ambientale – dice il ministro Clini – […]

I custodi giudiziari degli impianti dell’Ilva sequestrati hanno notificato all’azienda una direttiva con la quale ordinano di rifare completamente sei batterie delle cokerie degli altoforni, spegnere sei torri e due altoforni, fermare l’acciaieria 1, adeguare l’acciaieria 2, e il rifacimento del reparto Gestione materiali ferrosi (Grf).

“L’Autorizzazione Integrata Ambientale – dice il ministro Clini – arriverà entro settembre”. “L’Ilva -ha aggiunto il ministro- ha confermato l’intenzione di rimanere nell’area produttiva di Taranto, e l’investimento di 400 milioni di euro per il risanamento. Una spesa per il risanamento tutta a carico dell’azienda, investimenti privati, senza aiuti pubblici”.

Oggi il presidente dell’Ilva, Ferrante, consegnarà alla Procura e al gip un piano di interventi immediati.

Intanto le nuovi analisi dell’Istituto superiore di Sanità relative al periodo 2003-2008 sull’area di Taranto confermano un aumento della mortalità di circa il 10% rispetto a quella attesa.

I dati sono quelli conclusivi dello studio Sentieri, coordinato dall’Istituto superiore di sanita’, che ha analizzato il rischio per la salute della popolazione residente in 44 siti contaminati lungo la Penisola negli anni 1995-2002. Un dato, quello di Taranto, che, a quanto si apprende, sarebbe praticamente lo stesso anche nella rilevazione relativa al 2003-2008, ancora al vaglio della comunita’ scientifica.
In particolare, fino a ottobre 2008, su un totale di 41 aziende localizzate entro 10 km dal polo industriale, sono stati raccolti 125 campioni di matrici alimentari. In 32 campioni (26%) raccolti complessivamente in 8 aziende (20%), la concentrazione di diossine (Pcdd e Pcdf) e di PCB-ds ha superato i limiti in vigore.

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