Greenpeace, abbiamo finito anche le sardine

Greenpeace denuncia da Bruxelles il declino del pesce azzurro nostrano: ”il pesce azzurro è al collasso – scrive l’organizzazione ambientalista – crollano acciughe e sardine in Adriatico”. Le conclusioni allarmiste emergono dall’indagine – “Blu gold in Italy” – realizzata da Greenpeace e focalizzata su Chioggia (Emilia Romagna) che, insieme al vicino porto di Pila di […]

Greenpeace denuncia da Bruxelles il declino del pesce azzurro nostrano: ”il pesce azzurro è al collasso – scrive l’organizzazione ambientalista – crollano acciughe e sardine in Adriatico”. Le conclusioni allarmiste emergono dall’indagine – “Blu gold in Italy” – realizzata da Greenpeace e focalizzata su Chioggia (Emilia Romagna) che, insieme al vicino porto di Pila di Porto Tolle, uno dei porti più importanti in Italia e tra i primi in Mediterraneo per la pesca di pesce azzurro, con una notevole quota della produzione nazionale immessa sul mercato italiano, e in parte esportata.

”Questi problemi non sono limitati all’Italia – ha commentato Alessandro Gianni’, di Greenpeace, secondo cui i Governi e il Parlamento europeo devono accordarsi su nuove leggi per auna pesca sostenibile”. Quanto alla Commissione, aggiunge, ”e’ urgente che chiarisca il ruolo della ‘pesca sperimentale’, un ‘sommerso’ che mina ogni piano di recupero degli stock”.

I dati scientifici degli ultimi 40 anni mostrano ”un declino delle popolazioni di acciughe e sardine in Adriatico – prosegue l’organizzazione ambientalista – che punta il dito verso ”il governo italiano” a suo parere responsabile ”di aver promosso nel corso degli anni un incremento della pressione di pesca su queste popolazioni permettendo un aumento delle imbarcazioni autorizzate e della loro stazza, anche grazie all’artificio delle licenze di ‘pesca sperimentale’: una vera e propria flotta fantasma che alla fine è stata regolarizzata”. Insomma un circolo vizioso, che secondo Greenpeace ha messo a rischio le risorse e la redditività del settore, mentre lo sovra sfruttamento ha causato l’aumento dei prezzi e il conseguente incremento dell’attivita’ di pesca.

Il rapporto ricorda anche che il principale metodo di cattura utilizzato, la “volante a coppia”, consiste in una rete sospesa a mezz’acqua trainata contemporaneamente da due imbarcazioni “gemelle”. Negli ultimi anni questo sistema di pesca ”sta tendendo a soppiantare il più tradizionale sistema della ‘lampara’, dove una forte luce concentra i banchi di pesce azzurro che sono catturati da una rete che circonda il banco.

Lo stesso problema dell’Adriatico ”si registra nel canale di Sicilia – denuncia ancora Greenpeace – dove pure operano ‘volanti a coppia’ che, secondo l’Organizzazione dei Produttori della Pesca della Sicilia Occidentale, godono di un’autorizzazione sperimentale rinnovata ormai da 20 anni, pescando praticamente tutto l’anno acciughe sotto taglia e compromettendo quindi la capacità riproduttiva della specie”.

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