Ambiente: ‘RiutilizziAMO L’ITALIA’

E’ partita la Campagna promossa in tutta Italia dal WWF “RiutilizziAMO l’Italia” con un progetto che vuole suscitare una diffusa partecipazione popolare ed un movimento culturale in cui le comunità divengano parte attiva a difesa dei beni comuni (ambiente, salute, paesaggio) In pratica con “RiutilizziAMO l’Italia” il WWF  chiede ai cittadini di indicare siti inutilizzati […]

E’ partita la Campagna promossa in tutta Italia dal WWF “RiutilizziAMO l’Italia” con un progetto che vuole suscitare una diffusa partecipazione popolare ed un movimento culturale in cui le comunità divengano parte attiva a difesa dei beni comuni (ambiente, salute, paesaggio)

In pratica con “RiutilizziAMO l’Italia” il WWF  chiede ai cittadini di indicare siti inutilizzati o in stato di degrado.
L’obiettivo  è innescare un grande progetto di recupero e riqualificazione del territorio italiano. Un movimento partecipato grazie al quale le comunità locali possono riappropriarsi del proprio territorio, ricostruire lo spazio in cui vivono con iniziative spontanee e dal basso, invertendo la tendenza di enorme consumo di suolo (fotografata nel dossier WWF e FAI “Terra Rubata – Viaggio nell’Italia che scompare”) e che recentemente è stato anche all’attenzione del Governo nazionale.

Una situazione di saturazione della Penisola che già oggi vede un’urbanizzazione pro capite pari a 230 mq ed evidenzia come in Italia non si può tracciare un diametro di 10 km senza intercettare un nucleo urbano.
L’iniziativa può contare sulla mobilitazione di esperti locali e docenti che al momento coinvolge già 11 Atenei italiani (Università di Camerino, Firenze, L’Aquila, Messina, Napoli, Reggio Calabria, Roma Tre, Venezia e Politecnici i Milano, Torino e Bari).

Partecipare è semplice: basta compilare, entro il 31 ottobre, l’apposita scheda di censimento on line sul sito www.wwf.it/riutilizziamolitalia proponendo anche una proposta creativa per riconvertire l’area individuata,  creando così nuove destinazioni sostenibili per un riuso ambientale e sociale.
Il WWF sul sito fornisce indicazioni utili per le segnalazioni ed invita cittadini ed esperti a concentrarsi sulle seguenti tipologie di aree: recupero di aree industriali dismesse o parzialmente utilizzate, recupero di aree intercluse o marginali all’urbanizzazione, recupero di aree degradate da bonificare e riqualificare, aree demaniali militari, sedimi ferroviari e loro pertinenze, capannoni abbandonati (i capannoni in Italia hanno un volume complessivo di 7 milioni di metri cubi), edilizia rurale in abbandono, edifici non utilizzati.

“Anche nella nostra provincia” dichiara Pino Furia, presidente del WWF Teramo, “esistono decine e decine di aree dismesse ed abbandonate che potrebbero essere riutilizzate per migliorare la nostra vivibilità. Invece di continuare ad occupare nuovi spazi e consumare nuovo territorio, si potrebbe riutilizzare il patrimonio esistente ed interi siti dismessi. Questa enorme quantità di edificato, inutilizzato o sottoutilizzato, attualmente pesa negativamente sulle potenzialità della nostra comunità nazionale, ma potrebbe rappresentare invece una risorsa, se venisse avviato un grande progetto di recupero e riqualificazione. Del resto, in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando è necessario impiegare al meglio tutte le risorse disponibili, per mantenere e creare posti di lavoro, avviando attività utili per il Paese”.

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