Organizzazioni e lavoratori chiedono alla Fornero “più tutela alla persona” /Video

La crisi acuisce nei territori differenze e disuguaglianze e ancora una volta “sono i più deboli e più poveri a pagare, mentre diminuiscono i servizi e vengono negati i diritti”. Nella una “città-fantasma” la situazione è drammatica: cassa integrazione, aziende che chiudono, attività artigianali e commerciali e piccole e medie imprese che dal 6 aprile […]

La crisi acuisce nei territori differenze e disuguaglianze e ancora una volta “sono i più deboli e più poveri a pagare, mentre diminuiscono i servizi e vengono negati i diritti”. Nella una “città-fantasma” la situazione è drammatica: cassa integrazione, aziende che chiudono, attività artigianali e commerciali e piccole e medie imprese che dal 6 aprile 2009 non hanno più riaperto. Non servono interpretazioni, le cifre bastano da sole a far tremare i polsi. Sono migliaia i posti di lavoro andati in fumo, con famiglie dove spesso restano disoccupati moglie e marito. La città è ridotta all’osso anche nei suoi abitanti, l’economia e il mercato locale sono al collasso.
Alle istituzioni le organizzazione e i lavoratori chiedono che la persona torni al centro delle scelte economiche e politiche e alle imprese che si intraprendano nuovi percorsi di promozione del volontariato per i lavoratori, i cassintegrati, gli esodati.

Con il decreto per 55 mila esodati firmato dal ministro Vittorio Grilli il governo salvaguarda “120 mila persone”.
Il ministro si riferisce alla somma del primo decreto da 65 mila e del secondo da 55 mila. Queste 120 mila persone “potranno andare in pensione secondo i requisiti precedenti la nostra riforma. Quello che verra’ dopo, oltre il 2014 richiede una selezione sulla base di equita’ distinguendo le persone che lavoro non ce l’hanno piu’ e chi ce l’ha ancora.

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