Crisi: Irpef giu’ ma aumentata Iva

Consiglio dei Ministri ha approvato la riduzione di un punto dell’Irpef. Ma, secondo quanto si è appreso, non ha però azzerato completamente l’aumento di due punti Iva che sarebbe partito a luglio: l’Iva crescerà di un punto dal 10 all’11% e dal 21 al 22%. Per il Codacons si tratta di una presa in giro […]

Consiglio dei Ministri ha approvato la riduzione di un punto dell’Irpef. Ma, secondo quanto si è appreso, non ha però azzerato completamente l’aumento di due punti Iva che sarebbe partito a luglio: l’Iva crescerà di un punto dal 10 all’11% e dal 21 al 22%. Per il Codacons si tratta di una presa in giro dei consumatori ai quali il Governo, fino a ieri, aveva promesso che avrebbe fatto di tutto, fino all’ultimo, per scongiurare questo aumento, visto il crollo dei consumi. Diventa ancora più una beffa ed un tradimento l’aumento di un punto dell’Iva a fronte della riduzione dell’Irpef, che dimostra come le risorse per non aumentare l’Iva evidentemente ci sono. Inoltre, mentre l’Iva colpisce i ceti medio bassi, essendo un’imposta proporzionale, l’Irpef è una delle poche tasse progressive, che rispetta, cioè, il criterio della capacità contributiva previsto dall’art. 53 della Costituzione. Il Governo, insomma, ha deciso di spostare la tassazione verso i consumi proprio in un momento in cui stanno crollando ed i consumi alimentari pro capite sono scesi a livello del 1979, ossia a 33 anni fa. L’aumento dell’Iva significa una stangata media, su base annua, considerando la famiglia media Istat da 2,4 componenti, pari a 273 euro: 176 euro per l’Iva dal 21 al 22% e 97 euro per l’Iva dal 10 all’11%. Ovviamente la stangata sarà ben maggiore per le famiglie più numerose: 324 euro per una famiglia di 3 persone, 432 per 4 componenti”.

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