Precari della scuola: ultima opportunità per impugnare il licenziamento

Ultima opportunità per i precari della scuola di impugnare il licenziamento. Si tratta ormai dei soli supplenti annuali, quelli il cui contratto è cessato il 31 agosto scorso e per i quali è ancora aperto il termine di 60 giorni per impugnare il licenziamento e avere la possibilità di chiedere il risarcimento al giudice. Bisogna […]

Ultima opportunità per i precari della scuola di impugnare il licenziamento. Si tratta ormai dei soli supplenti annuali, quelli il cui contratto è cessato il 31 agosto scorso e per i quali è ancora aperto il termine di 60 giorni per impugnare il licenziamento e avere la possibilità di chiedere il risarcimento al giudice. Bisogna fare in fretta, restano solo due settimane prima della scadenza dei termini per ricorrere. Questi precari, per legge, hanno diritto all’inserimento nella graduatoria con contratto a tempo indeterminato, l’ammissione definitiva a ruolo e l’adeguamento salariale. Se ne occupa per Federcontribuenti l’avvocato Falcioni: – la Pubblica Amministrazione relega decine di migliaia di lavoratori della scuola pubblica in una condizione di sub-impiego. In palese spregio della normativa comunitaria (Direttiva 1999/70/CE), nonché di quella nazionale di recepimento (d. lgs. 368/2001), che consentono l’apposizione di un termine di durata al contratto di lavoro subordinato soltanto a fronte di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo -.

Le sequenze di contratti a termine sono portate avanti di anno in anno per ricoprire le stesse mansioni negli stessi luoghi e ciò si traduce inevitabilmente in una discriminazione tra lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato e lavoratori assunti, ogni anno, a tempo determinato, con conseguente compressione e compromissione del complessivo patrimonio professionale di questi ultimi.

Comportamento sanzionato dai Giudici del Lavoro di tutto il Paese i quali riconoscono in pieno i diritti dei precari della scuola, dalla progressione professionale, alle differenze retributive, nonché alla stabilizzazione del posto di lavoro o al risarcimento del danno. Conclude l’avvocato Falcioni: – da un punto di vista squisitamente giuridico, in un panorama legislativo contraddittorio ed incoerente, lo slancio e la sensibilità sociale dimostrate da questi Giudici nell’affrontare un problema della nostra realtà lavorativa, quello del precariato, diffuso come un cancro in tutto il nostro territorio deve darci speranza -.

Per avere maggiori informazioni è possibile chiamare l’avvocato della Federcontribuenti, Lida Falcioni al seguente numero: 06 52310634.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *