Il mea culpa di Conte, Braschi: ‘non era rigore’

A nove giorni dal turbolento finale di Juventus-Genoa, Antonio Conte ha fatto mea culpa per la sua reazione contro l’arbitro Guida (costatagli due turni di squalifica), e le sue parole durante l’annuale incontro fra direttori di gara, allenatori e capitani forse aiuteranno ad abbassare la temperatura del campionato, troppo alta come dimostrano 42 allenatori espulsi […]

A nove giorni dal turbolento finale di Juventus-Genoa, Antonio Conte ha fatto mea culpa per la sua reazione contro l’arbitro Guida (costatagli due turni di squalifica), e le sue parole durante l’annuale incontro fra direttori di gara, allenatori e capitani forse aiuteranno ad abbassare la temperatura del campionato, troppo alta come dimostrano 42 allenatori espulsi in 22 giornate, oltre 5 ammoniti a gara e il +21% dei cartellini rossi diretti.

”Chiedo scusa per il mio comportamento, abbiamo esagerato tutti, mi auguro che episodi del genere non si ripetano”, e’ in sintesi il discorso di Conte, riferito da alcuni presenti. Niente applausi ma alto gradimento, non solo da Guida e colleghi. ”Un intervento responsabile”, ha commentato il n.1 della Figc Giancarlo Abete. ”Si e’ accorto di essere andato oltre”, ha detto il designatore di serie A Stefano Braschi, promuovendo la decisione di Guida che ha giudicato regolare il tocco di mano del genoano Granqvist. ”Un episodio al limite ma non da rigore”, ha chiarito Braschi: ”Si punisce il tocco di mano se volontario, se il giocatore aumenta il proprio volume con le braccia. Quello di Granqvist – ha continuato – era involontario, si e’ calciato il pallone sul braccio. Guida ha potuto prendere questa decisione con certezza assoluta di quello che e’ successo, ma in casi simili si potra’ fischiare rigore e’, una situazione limite”.

In platea si sono incrociati anche il capitano dell’Udinese Di Natale e Valeri, l’arbitro che ieri ha scatenato la reazione scomposta dei friulani fischiando un rigore a favore del Milan nei minuti di recupero. ”E’ semplice: non era rigore, l’arbitro ha sbagliato. Come sempre quando sbagliamo, all’Udinese diciamo che ci dispiace ma fa parte del gioco”, ha spiegato Braschi, senza svelare se per Valeri si profila un turno di stop: ”Lo decidero’ con serenita”’. Intanto sono arrivate le squalifiche per l’Udinese: 2 turni a Danilo, uno al vice di Guidolin, Bortoluzzi, e 15 giorni di inibizione al ds Larini. ”Squalifiche esagerate – attacca Gino Pozzo – tutto nasce da un evidente errore dell’arbitro. Faremo ricorso. Non dico di augurarmi che Valeri non arbitri piu’ le nostre partite, spero solo che la prossima volta sia piu’ fortunato”.

Braschi fara’ ”ruotare tutti gli arbitri, sono pochi quelli che hanno gia’ diretto una squadra tre volte”. Intanto il designatore ha esposto dati ”inquietanti”. Partendo dagli allenatori allontanati: 42, 14 piu’ dell’anno scorso, 28 piu’ di quello prima. ”I tecnici – ha avvertito – devono darsi una regolata, noi andiamo avanti con questa linea”. Le ”nevrosi” del campionato emergono da altre cifre citate da Braschi: ”le ammonizioni sono salite da 4.39 a 5.12, quelle per comportamento non regolamentare del del 101% e a dismisura le simulazioni, i giocatori si tuffano; le espulsioni dirette sono cresciute del 21%, da 29 a 35 e quelle per doppia ammonizione del 92%”.

Fra i principali campionati europei la serie A e’ quello che conta piu’ rigori (0.37 a gara) e Braschi vanta ”solo il 2.67% di errore su 2.506 valutazioni dei fuorigioco e evidenzia che su 38 casi di rilievo, in 29 i giudici di porta hanno fornito indicazioni utili, in 5 errate e in 4 si sono astenuti. ”Siamo la Federazione con il maggior numero di arbitri internazionali, 37, accreditati dalla Fifa”, ha evidenziato Abete, che spinge per raddoppiare il momento di confronto arbitri-giocatori-allenatori introducendo un secondo incontro a inizio stagione.

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