Sicurezza stradale: dieci proposte per i politici

”In campagna elettorale non abbiamo sentito ad oggi affrontare da nessuno il tema della sicurezza stradale, ne’ abbiamo letto proposte specifiche nei programmi dei partiti. Peccato che nessuno di loro pensi a come ridurre la prima causa di morte dei nostri giovani e portarla a livello dei migliori paesi europei dimezzandola, oppure pensi ad abbattere […]

”In campagna elettorale non abbiamo sentito ad oggi affrontare da nessuno il tema della sicurezza stradale, ne’ abbiamo letto proposte specifiche nei programmi dei partiti. Peccato che nessuno di loro pensi a come ridurre la prima causa di morte dei nostri giovani e portarla a livello dei migliori paesi europei dimezzandola, oppure pensi ad abbattere quei 30 miliardi di euro che ogni anno buttiamo via a causa della violenza stradale. Potremmo eliminare l’Imu sulla prima casa riducendo del 15% questo spreco”. Lo afferma Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori polizia stradale (Asaps), che prova ”a stimolare i potenziali leader chiedendo loro, prima delle elezioni, di sottoscrivere un’agenda per la sicurezza stradale. Dieci cose da fare per il nuovo governo e il nuovo Parlamento”.

L’Asaps chiede un’Agenzia interministeriale sul modello di quella francese che, guidata dal capo del governo, faccia lavorare insieme ministeri, forze di polizia e associazioni di cittadini ”e che sviluppi e porti avanti un piano per la sicurezza stradale con obiettivi e misure”. L’insicurezza stradale, aggiunge l’associazione, costa al paese 11 morti e 800 feriti al giorno: l’Agenzia dovrebbe definire un piano triennale e finanziarlo coi proventi delle multe, per potersi sviluppare e migliorare autonomamente.

”L’incremento delle pattuglie, almeno del 20%, consentirebbe poi di contestare le violazioni su cui l’elettronica non incide e che, invece, sono spesso comportamenti ad alta letalita”’, sottolinea l’Asaps, che suggerisce anche ”di interrompere il biennale aumento delle sanzioni se si abbassa la mortalita’ annua di una percentuale almeno pari alla media europea, e recuperare il ‘tesoretto’ rappresentato dalle migliaia di contravvenzioni elevate in danno di conducenti stranieri che, invece, sfuggono a notifica e riscossione”. In agenda anche l’incremento quantitativo e qualitativo dei controlli ai veicoli pesanti, l’approvazione della proposta di omicidio stradale, sconti del 20-30% per la riscossione immediata delle sanzioni, aumento dei controlli sulle ebbrezze, obbligo per i Comuni (o consorzi di Comuni) con piu’ di 5.000 abitanti o piu’ di cinque agenti in servizio di dotarsi di etilometri e narcotest, destinazione dei proventi delle violazioni agli art.186 e 187 contestate dalle Polizie Locali direttamente alle casse dei Comuni o Province, educazione stradale ”certa e continua”.

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