Rimborsi elettoraIi: spunta il nuovo statuto del MoVimento 5 Stelle

Due giorni fa avevamo parlato di come il MoVimento 5 Stelle non avrebbe avuto diritto ai rimborsi elettorali – a cui dichiara di voler rinunciare – perché privo di un vero statuto. E’ però nostro dovere informarvi che ieri sera è arrivata la smentita: l’Huffington Post, infatti, ha pubblicato l’atto costitutivo dell’associazione di Grillo, in […]

Due giorni fa avevamo parlato di come il MoVimento 5 Stelle non avrebbe avuto diritto ai rimborsi elettorali – a cui dichiara di voler rinunciare – perché privo di un vero statuto. E’ però nostro dovere informarvi che ieri sera è arrivata la smentita: l’Huffington Post, infatti, ha pubblicato l’atto costitutivo dell’associazione di Grillo, in un articolo ripreso oggi dal resto della stampa. Contrordine, quindi: i grillini hanno diritto a ricevere soldi pubblici, a cui quindi potranno legittimamente rinunciare.
Perché il MoVimento non abbia reso pubblico quest’atto, perché i cittadini lo abbiano dovuto sapere solo ieri dall’Huffington Post, e perché nel momento in cui scriviamo (ore 11:15) non sia ancora apparso nulla su www.movimentocinquestelle.it, è ovviamente tutta un’altra faccenda.
Proviamo a dare qualche risposta, partendo dalle basi. Per prima cosa, l’atto in sé è una violazione palese dell’art. 1 del ‘Non-Statuto’ che ha guidato fino ad ora il MoVimento e che recita, tra l’altro: “Il ‘MoVimento 5 Stelle’ è una ‘non Associazione'” e “La ‘Sede’ del ‘MoVimento 5 Stelle’ coincide con l’indirizzo web www.beppegrillo.it”. Invece il MoVimento una associazione lo è a tutti gli effetti, almeno a partire dalla firma dell’atto – il 18 dicembre scorso – e, come da norma, ha anche una sede fisica, a Genova, in via Roccatagliata Ceccardi.
Poi c’è la questione della persona di Grillo, presentato come semplice voce del MoVimento mentre invece ne è il vero e proprio Presidente; il Vicepresidente è Enrico Grillo, suo nipote, mentre il Segretario è il commercialista Enrico Maria Nadasi. Il terzetto di soci fondatori forma il Consiglio Direttivo dell’associazione. Casaleggio, di contro, non figura nel documento.
E’ da notare, infine, che nell’atto si consente apertamente agli eletti 5 Stelle di esercitare “le loro funzioni senza vincolo di mandato”, come da art. 67 della Costituzione, nonostante lo stesso Grillo non ne sia un sostenitore entusiasta.
Uno Statuto vero, insomma, che stride fortemente con quanto dichiarato nel Non-Statuto, e forse proprio per questo passato sotto silenzio dal MoVimento. E se è giusto ricordare che la firma di un atto costitutivo ufficiale poteva essere necessaria per partecipare alla competizione elettorale, è altrettanto giusto far notare che sarebbe stato corretto, da parte di Grillo, avvisare del cambiamento i propri sostenitori ed elettori, e di conseguenza aggiornare il Non-Statuto. Anche questa – forse soprattutto questa – è trasparenza.(cri- AgenParl)

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