Prima Ora, a 40 anni dalla strage di Primavalle

Si svolgerà sabato 23 marzo alle 16.00 nella sala polifunzionale di Oriolo Romano (Viterbo)  in piazza Clemente X, 5 un incontro-dibattito per ricordare la strage di Primavalle a quarant’anni dai tragici avvenimenti. L’iniziativa è curara dal Centro documentazione archivio Flamigni in collaborazione con l’Associazione Fratelli Mattei, il Comune di Oriolo Romano e la Provincia di Viterbo. […]

Si svolgerà sabato 23 marzo alle 16.00 nella sala polifunzionale di Oriolo Romano (Viterbo)  in piazza Clemente X, 5 un incontro-dibattito per ricordare la strage di Primavalle a quarant’anni dai tragici avvenimenti. L’iniziativa è curara dal Centro documentazione archivio Flamigni in collaborazione con l’Associazione Fratelli Mattei, il Comune di Oriolo Romano e la Provincia di Viterbo. Interverranno: Giampaolo Mattei, Ilaria Moroni, Sergio Flamigni, Francesco Maria Biscione, Andrea Rusich, Graziella Lombi. Durante la serata verrà proiettato il documentario Prima Ora del regista Andrea Rusich

A Roma, nella notte del 16 aprile 1973 fu versato del liquido infiammabile sul pianerottolo antistante l’appartamento di Mario Mattei, segretario della sezione del Movimento sociale italiano del quartiere di Primavalle. Divampò un incendio che distrusse rapidamente l’abitazione. Mentre gli altri familiari riuscirono a porsi in salvo, due dei figli del Mattei – Virgilio di 22 anni e Stefano di 10 – morirono carbonizzati. Le indagini si orientarono sull’extraparlamentarismo di sinistra e vennero indagati appartenenti a Potere operaio. Furono posti in essere tentativi di depistaggio, volti ad accreditare l’ipotesi di una faida interna alla destra. Gli imputati furono dapprima assolti per insufficienza di prove. In seguito furono condannati, pur se per reati meno gravi di quello di strage originariamente contestato. La prima assoluzione consentì però agli imputati di fuggire all’estero e di ottenere, alla fine, che la pena loro inflitta fosse dichiarata prescritta. Per accertare le coperture e gli appoggi logistici di cui gli imputati poterono fruire furono aperti separati procedimenti. In occasione della celebrazione del processo di primo grado (28 febbraio 1975) si verificarono gravissimi scontri fra estremisti di destra e di sinistra, nel corso dei quali fu ucciso il giovane studente greco Mikis Mantakas.

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