Metodo Stamina, i risultati ci sono

Una manifestazione per la regolamentazione della cura a base di cellule staminali. Si sono date appuntamento davanti al Pantheon a Roma, oggi, centinaia di persone provenienti da ogni parte d’Italia. Con palloncini colorati e striscioni con slogan e nomi. Tra di loro – genitori, familiari e amici, oltre agli stessi malati, adulti su sedia a […]

Una manifestazione per la regolamentazione della cura a base di cellule staminali. Si sono date appuntamento davanti al Pantheon a Roma, oggi, centinaia di persone provenienti da ogni parte d’Italia. Con palloncini colorati e striscioni con slogan e nomi. Tra di loro – genitori, familiari e amici, oltre agli stessi malati, adulti su sedia a ruote o bambini piccolissimi in braccio – c’erano anche Guido e Caterina, i genitori della piccola Sofia di cui molto si è parlato nelle scorse settimane a proposito del via libera alla cura con il metodo Stamina.

Per Cristian e gli altri. “Lottiamo per Cristian” era scritto su centinaia di magliette indossate dai partecipanti alla manifestazione. Un bimbo di un anno e mezzo affetto da Sma, atrofia muscolare spinale. La giovane mamma, con il piccolo in braccio – la testina avvolta in una coperta e la manina sul collo della mamma – è venuta da un piccolo Comune del Sud Italia. “Cerchiamo di accedere alle cure con staminali – dice -, e per questo stiamo iniziando il ricorso per vie legali”. Per portare il piccolo a Brescia ad affrontare questi trattamenti (“solo lì si fanno”).

Lotta contro il tempo. Accanto allo striscione con su scritto “Possibilità di vita a questi bambini” c’è pure il papà di Lorenzo, la mamma di Mattia, gli amici di Ludovica e tanti altri. Tutti concordi su un fatto: “Va bene la sperimentazione, ma ci troviamo di fronte a tutte situazioni che non possono aspettare il tempo del metodo scientifico”. Del resto, ribadiscono con forza “i risultati empirici già ci sono, ci sono dati fondati e non suggestioni. Ci sono miglioramenti non solo nei bambini ma anche negli adulti”. Secondo le opinioni più ricorrenti nella piazza, “la comunità scientifica deve vedere le cartelle cliniche: i risultati ci sono!”. “Il nostro bambino è malato di leucodistrofia – dice una coppia – e siamo stati tre volte in Cina per eseguire una terapia simile a quella diVannoni. In un posto che non nomino, di cui anche la trasmissione “Le Iene” parlò”. Il trattamento è stato con cellule staminali adulte da cordone ombelicale e si sono avuti “effetti positivi notevoli tutte e tre le volte”. C’erano migliaia di persone lì, in quel centro cinese:”Anche se non tutti hanno avuti effetti positivi, però ci sono effetti positivi, e zero effetti collaterali”, ribadiscono. “E’ ingiusto criticare a priori una terapia – aggiunge la coppia -. Crediamo che tali terapie vadano supportare dallo Stato. Ma non si faccia come con la sperimentazione Di Bella, condotta in modo che i risultati sono stati, alla fine, insignificanti. Per fortuna – dicono ancora questi genitori – c’è chi può supportare le famiglie: la Fondazione Stamina fornisce cure gratuite, e questo è fondamentale”.

I gioielli di Gina Lollobrigida all’asta per la ricerca. Fin dal primo mattino era attesa l’attrice romana, che in tarda mattinata è arrivata al Pantheon. “Desidero abbracciare tutti – ha esordito -, e ho fiducia che da  tutto il Parlamento ci sarà un sì per l’accesso a questi trattamenti, lo spero per tutti i bambini che aspettano questa decisione”. Forte il ringraziamento della piazza quando è stato ricordato che Lollobrigida ha messo i suoi gioielli all’asta per destinare una parte del ricavato alla ricerca.

“Continuare la battaglia”. Per i genitori di Sofia “in attesa della legge che in questi giorni sta varando il Parlamento, dobbiamo continuare pacificamente la battaglia – così hanno detto alla piazza -, mantenere alta l’attenzione, perché se cala l’attenzione cala anche il sipario sulle vite dei nostri figli”. Applausi.

I sindaci. Ci sono anche molti sindaci dalle località di provenienza dei malati. “Questi genitori sprizzano dignità” dice il primo cittadino di un piccolo Comune, fascia tricolore al collo. “Speriamo che venga approvata immediatamente la legge. La cosa indecente e triste è che per curarsi ci si debba rivolgere all’autorità giudiziaria”.

Senatori “di ogni latitudine”. “Ieri al Senato tutte le latitudini politiche si sono unite: in 300 parlamentari, al di là di ogni colore politico, abbiamo approvato il decreto che apre speranze per il trattamento con staminali, bocciando la parte penalizzante di Balduzzi. Abbiamo deciso che tutte le malattie rare devono essere curate, senza l’intervento di magistrati. Ora il documento va reso migliorativo per le famiglie”. Lo ha detto il senatore Cardiello intervenendo oggi alla manifestazione al Pantheon a Roma. Per l’europarlamentare Pittella – che poco prima aveva accompagnato al Quirinale da Napolitano i genitori di Cristian – “nel principio di civiltà è compresa la scienza senza pregiudizi. I pregiudizi uccidono”. Tra i senatori che si sono spesi per la causa anche Cinzia Bonfrisco: “Ce l’abbiamo fatta. Anzi, ce l’avete fatta: con le vostre mobilitazioni avete aperto le coscienze del Parlamento”.

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