Equitalia: dichiarazioni preoccupanti. Tra ipocrisia e scarico di responsabilità

La raccomandazione dell’amministratore delegato di Equitalia, Benedetto Mineo, sul ” valutare caso per caso e abbiate sensibilità ” ha come possibile chiave di lettura la presa di consapevolezza, da parte del gruppo Equitalia, di essersi irrimediabilmente sporcati la coscienza dopo aver preteso e ottenuto più poteri da parte dello Stato finalizzati nel distruggere intere famiglie. […]

La raccomandazione dell’amministratore delegato di Equitalia, Benedetto Mineo, sul ” valutare caso per caso e abbiate sensibilità ” ha come possibile chiave di lettura la presa di consapevolezza, da parte del gruppo Equitalia, di essersi irrimediabilmente sporcati la coscienza dopo aver preteso e ottenuto più poteri da parte dello Stato finalizzati nel distruggere intere famiglie. Dalla voce dell’avvocato Forcellino, esperto di Federcontribuenti sul drammatico sistema della riscossione:

” sembra che questa raccomandazione tanto sbandierata come inversione di tendenza, sia un semplice prendere atto del grave stato di crisi che attraversa il nostro Paese; ma una domanda mi nasce spontanea: l’amministratore delegato di Equitalia è al corrente della arroganza con la quale spesso i difensori dell’ente, nei vari giudizi, approntano la difesa dell’agente per la riscossione? Credo proprio di no. Purtroppo manca una piena affermazione del principio di indipendenza delle Commissioni Tributarie, il nodo costituito dalla permanente attribuzione dell’organizzazione e del funzionamento dei servizi relativi alla giustizia tributaria al MEF, che dispone, appunto, del personale amministrativo e delle risorse economiche occorrenti. Risulta l’incompatibilità ontologica di tale dipendenza dal MEF, che, se anche non è più parte processuale nei processi tributari, con l’avvento delle Agenzie, è tuttavia parte sostanziale, essendo titolare degli interessi che sono oggetto delle controversie tributarie. Si rileva inoltre, la singolarità di una mediazione affidata ad un organo della stessa direzione provinciale o regionale che ha emesso l’atto, quando la funzione di mediazione richiederebbe un figura terza ed imparziale. E’ legittimo domandarsi quale grado di autonomia valutativa può assicurare un organo appartenente allo stesso ufficio cui appartiene l’autore dell’atto. Non va infine sottovalutato il sospetto di illegittimità costituzionale della disposizione in ragione del rilievo che la previa presentazione del reclamo determini un differimento dell’azionabilità del diritto del contribuente, consentito dalla giurisprudenza del Giudice delle leggi solo se giustificato da esigenze di ordine generale o superiori finalità di giustizia. ” Un commento anche dal presidente Paccagnella: ” più della delicatezza abbiamo bisogno che vengano cancellate le vergogne delle sanzioni, aggi e che venga applicato un interesse di mora al 2,5% e che vengano concesse dilazioni fino a 120 mesi al tasso del costo del denaro ”.

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