Sclerosi multipla: la scoperta di Valerio Chiurchiù, un ricercatore disabile

Potrebbe essere una grande scoperta, quella che è recentemente uscita dai laboratorio della Fondazione Santa Lucia di Roma: c’è una cellula del sangue che si ammala, nelle persone con sclerosi multipla. E’ una cellula che dovrebbe avere una funzione protettiva, ma che smette di funzionare e, probabilmente, impedisce lei stessa a questi pazienti di reagire […]

Potrebbe essere una grande scoperta, quella che è recentemente uscita dai laboratorio della Fondazione Santa Lucia di Roma: c’è una cellula del sangue che si ammala, nelle persone con sclerosi multipla. E’ una cellula che dovrebbe avere una funzione protettiva, ma che smette di funzionare e, probabilmente, impedisce lei stessa a questi pazienti di reagire ai farmaci, anche a quelli più potenti. E’ questo il frutto principale della ricerca condotta per 3 anni da Valerio Chiurchiù, giovane ricercatore romano, con il sostegno dell’Università di Teramo. “Abbiamo scoperto anche il responsabile del mancato funzionamento della cellula – ci spiega – Si tratta di un enzima, presente in misura molto elevata. Bloccando questo, pensiamo sia possibile sbloccare la cellula”. Valerio Chiurchiù ha 29 anni e un contratto di ricerca biennale presso l’Università di Teramo. É uno dei tanti giovani ricercatori italiani precari, autori di ricerche importanti condannate alla stessa precarietà: “Abbiamo chiesto fondi per portare avanti questa ricerca – spiega Chiurchiù – ma non sappiamo se, quando e quanto ci arriverà”. Si sa, però, che da questi fondi dipenderà il destino di una delle tante ricerche da cui dipende la vita, o la qualità di vita, di tanti pazienti.

La storia di Valerio Chiurchiù, però, non è solo la storia di un ricercatore precario, ma è anche quella di un giovane che conosce direttamente la malattia e che, forse proprio grazie a questa, è arrivato alla ricerca. “Ho la sindrome di Silver Russel – spiega – che è una specie di nanismo, ma senza disfunzioni fisiche: semplicemente, sono alto 1,50, ma non ho squilibri corporei. Nel lavoro, la mia disabilità non comporta alcun problema”. Problemi che non sono mancati, invece, negli anni della scuola: “Tutti mi prendevano in giro: fino all’università, non sono riuscito ad avere una vita sociale felice. Proprio per questo, credo, mi sono rifugiato nello studio: cercavo un campo in cui potessi sentirmi soddisfatto e dimostrare anche agli altri di cosa fossi capace. Ora i rapporti con i colleghi, già dai tempi dell’università, sono ottimi. Oggi faccio il mio lavoro con la testa e con le mani, la mia statura non mi crea nessuna difficoltà”. (cl)

3 risposte a “Sclerosi multipla: la scoperta di Valerio Chiurchiù, un ricercatore disabile”

  1. adele ha detto:

    grazie Valerio, io malata di sm ti dico grazie e spero tantissimo in questa scoperta

  2. anna rita ha detto:

    Questi genii vanno sostenuti in tutti i sensi bravo

  3. Fabiola ha detto:

    Congratulazioni al mio amico ed ex collega dei tempi dell’Università di Tor Vergata, quando senza un euro svolgevamo le nostre ricerche con passione e dedizione.
    Bravo Valerio, te lo meriti proprio
    Fabiola

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