Afghanistan, bersagliere italiano ucciso da bomba lanciata da un bambino

E’ morto ieri  in Afghanistan il capitano Giuseppe La Rosa, 31 anni, celibe, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me).  A compiere l’attacco sarebbe stato un ragazzino di 11 che avrebbe lanciato una bomba a mano nel Lince degli italiani a Farah. Altri tre militari sono rimasti feriti, effettivi rispettivamente, al 82ˆ Reggimento Fanteria “Torino” (Barletta) […]

E’ morto ieri  in Afghanistan il capitano Giuseppe La Rosa, 31 anni, celibe, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me).  A compiere l’attacco sarebbe stato un ragazzino di 11 che avrebbe lanciato una bomba a mano nel Lince degli italiani a Farah.
Altri tre militari sono rimasti feriti, effettivi rispettivamente, al 82ˆ Reggimento Fanteria “Torino” (Barletta) e all’8ˆ reggimento Bersaglieri, sono stati trasferiti all’ospedale di Farah e non versano in pericolo di vita. Ricostruendo l’accaduto, la Difesa precisa che “nella mattinata di oggi alle ore 10.30 locali (0700 italiane) un VTLM Lince appartenente a un convoglio del Military Advisor Team della Transition Support Unit South (TSUS) che stava rientrando nella base di Farah, dopo aver svolto attivita’ in sostegno alle unita’ dell’esercito afghano, e’ stato oggetto di un attacco da parte di elementi ostili a seguito del quale un militare italiano e’ rimasto ucciso e altri 3 hanno riportato ferite. Un elemento ostile ha lanciato un ordigno esplosivo all’interno del primo dei tre mezzi del dispositivo della TSU south.
Salgono a 53 le vittime italiane nella missione Isaf.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con profonda commozione la notizia del tragico attentato in cui ha oggi perso la vita un militare dell?Esercito Italiano e altri tre sono rimasti feriti, mentre svolgevano i propri compiti operativi nella missione ISAF in Afghanistan, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari del caduto, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese. Il Presidente Napolitano formula l’accorato auspicio che i militari feriti nell?attacco possano superare questo momento critico.
Anche la seconda carica dello Stato ha espresso “il cordoglio alle famiglie. Continuiamo a pagare un pesante tributo per costruire la stabilizzazione di quell’area”, ha commentato iIl presidente del Senato, Pietro Grasso. “Faccio i miei auguri di pronta guarigione ai feriti – ha aggiunto il presidente – e invio un ringraziamento a chi opera ad Herat e Kabul dove ci sono i nostri militari”.
Enrico Letta ribadisce che il tempo di uscita rimane il 2014 ma chiede, intanto, di «fare il massimo per la sicurezza ripensando la protezione della nostra missione»

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