Biglietti ferroviari falsi. Vacanze a scrocco per girare l’Europa: una tendenza del momento tra i giovani

La notizia arriva dalla Svizzera, ma la moda tra i giovani dei viaggi in treno con biglietti falsi pare stia impazzando in tutta l’Europa, specie per le tratte internazionali. L’ultima scoperta a Zurigo dove un gruppo di otto giovani, quattro uomini e quattro donne di età compresa tra i 18 e i 22 anni, è […]

La notizia arriva dalla Svizzera, ma la moda tra i giovani dei viaggi in treno con biglietti falsi pare stia impazzando in tutta l’Europa, specie per le tratte internazionali.

L’ultima scoperta a Zurigo dove un gruppo di otto giovani, quattro uomini e quattro donne di età compresa tra i 18 e i 22 anni, è stato fermato dalla locale polizia cantonale.

Erano partiti dalla Francia con ticket interrail abilmente taroccati ma si sono dovuti fermare a Zurigo dove il loro tentativo di viaggio in treno a scrocco per l’Europa è stato scoperto nei pressi di Sargans (San Gallo e Zurigo) dai controllori dell’intercity Budapest-Vienna-Zurigo. Ovviamente il personale del treno ha immediatamente allertato la polizia cantonale che li ha arrestati alla stazione centrale di Zurigo poiché in possesso di biglietti ferroviari falsificati.

Agli occhi dei controllori i ticket in questione si sono rivelati taroccati in quanto differivano tecnicamente da quelli originali per i caratteri della numerazione (quelli autentici sono più piccoli e più spaziati); il peso della carta (cosiddetta ‘grammatura’) è inferiore e meno consistente al tatto; la cromatura che porta un colore verde più sfumato; l’effige sullo sfondo del biglietto è meno nitida.

Per Giovanni D’Agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, al di là del fatto che la falsificazione di beni costituisce un reato che eventualmente dev’essere punito, non possiamo non invitare tutti i giovani ad evitare queste bravate che in virtù di una certa sottovalutazione delle conseguenze possono costare care anche perché nel caso di viaggi in Europa si rischia di essere fermati in uno Stato estero, seppur dell’area UE, ed essere sottoposti a misure di prevenzione temporanee se non a qualche giorno di carcere. E non si tratta assolutamente della bella vacanza che si era preventivata.

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