Distacco di retina, boom di casi a Chieti

Estate di superlavoro per il Centro di eccellenza in Oftalmologia di Chieti diretto dal prof. Leonardo Mastropasqua. Tra luglio e agosto è cresciuta sensibilmente l’attività chirurgica soprattutto per il distacco di retina, una delle patologie più gravi e invalidanti. Sono approdati al “SS. Annunziata” più di 30 pazienti, di cui la metà provenienti da fuori […]

Estate di superlavoro per il Centro di eccellenza in Oftalmologia di Chieti diretto dal prof. Leonardo Mastropasqua. Tra luglio e agosto è cresciuta sensibilmente l’attività chirurgica soprattutto per il distacco di retina, una delle patologie più gravi e invalidanti. Sono approdati al “SS. Annunziata” più di 30 pazienti, di cui la metà provenienti da fuori regione, un numero significativo se si considera che la patologia ha un’incidenza di un caso ogni 10 mila abitanti, che proiettata sulla popolazione abruzzese produce una stima di circa 130 nuovi casi ogni anno di distacco di retina, un sottilissimo strato di tessuto nervoso sensibile alla luce che permette la focalizzazione delle immagini e l’invio di messaggi visivi al cervello tramite il nervo ottico.

Normalmente la retina aderisce strettamente alla parete interna dell’occhio, ma quando si verifica una lacerazione questa sorta di “pellicola” tende a staccarsi, a causa dell’infiltrazione di una sostanza gelatinosa racchiusa nell’occhio detta “corpo vitreo”. Se questo processo di separazione progredisce e interessa anche la parte centrale e più nobile della retina (la macula), responsabile della visione distinta e dei colori, la vista viene seriamente compromessa.

«Le cause che predispongono alle lacerazioni della retina sono diverse, si va dai traumi oculari alla miopia elevata, a precedenti interventi chirurgici sull’occhio – spiega Mastropasqua –, ma possiamo riconoscerle tempestivamente grazie a campanelli d’allarme come la comparsa improvvisa delle cosiddette mosche volanti e i lampi di luce. Quando invece si verifica la percezione di zone d’ombra fisse in un lato del campo visivo, a mò di tendina, o nei casi più gravi la riduzione della vista, vuol dire che il distacco di retina si è già instaurato. In presenza di rotture retiniche, è possibile effettuare un trattamento laser per ricucire la retina strappata ed evitare la comparsa o l’estensione di un iniziale distacco piccolo e localizzato, mediante una procedura ambulatoriale rapida, breve, non dolorosa e ben tollerata dal paziente. Attualmente è possibile utilizzare anche procedure laser robotizzate che permettono di guidare il trattamento laser tramite un computer e un sistema di imaging retinico sofisticato. Quando invece si è in presenza di un distacco di retina vero e proprio, l’unico trattamento efficace rimane quello chirurgico».

Anche per tale patologia va sottolineato il ruolo fondamentale della prevenzione, attraverso controlli oculistici periodici, soprattutto per i pazienti a rischio, al fine di evidenziare per tempo le lesioni predisponenti ed effettuare eventualmente un trattamento laser preventivo. Ma ancora più importante è prevenire nella stagione calda, quando fenomeni di disidratazione possono accelerare la degenerazione del corpo vitreo e produrre di conseguenza un incremento dell’incidenza del distacco di retina.

«Soprattutto alle categorie maggiormente a rischio come miopi, ultracinquantenni e operati di cataratta – raccomanda il Direttore del Centro di eccellenza di Chieti – è assolutamente consigliabile sottoporsi a controlli ripetuti del fondo dell’occhio, eseguiti dopo dilatazione pupillare e con particolare attenzione alla porzione più periferica della retina, che possano mettere in evidenza lesioni predisponenti e ridurre la necessità di un intervento chirurgico dai risultati non sempre brillanti. E’ inoltre buona norma, per chi si dedica ad attività sportiva, specie nel periodo estivo, riequilibrare opportunamente la perdita di acqua e sali minerali dall’organismo, introducendo almeno due litri di acqua al giorno e consumando frutta e verdura di stagione»

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