Imu: è scattata l’ora ‘X’, manca però 1 mld

E’ scattata l’ora ‘X’. Nella giornata di oggi il Governo dovrebbe pronunciare sulla cancellazione della tassa sugli immobili. Il Pdl chiede che venga abrogata del tutto, al momento però ci sarebbero sul tavolo solo le risorse per mantenere abrogata la rata di giugno e mancherebbe più di 1 miliardo per fare il resto. Per il […]

E’ scattata l’ora ‘X’. Nella giornata di oggi il Governo dovrebbe pronunciare sulla cancellazione della tassa sugli immobili. Il Pdl chiede che venga abrogata del tutto, al momento però ci sarebbero sul tavolo solo le risorse per mantenere abrogata la rata di giugno e mancherebbe più di 1 miliardo per fare il resto. Per il premier Letta pur di non dare al Pdl la via per far saltare il governo si devono trovare le risorse anche per la II rata sull’abitazione principale, con la sola eccezione degli immobili di lusso che hanno già pagato a giugno. Per cui per quest’anno a parte cambi di rotta dell’ultimo minuto l’Imu dovrebbe essere cancellata. Se non completamente almeno in parte. Infatti sulla caccia alle risorse aggiuntive, a trovare quel miliardo o poco più si stanno battendo diverse strade. Alcune anche già sperimentate ed efficaci: aumento delle accise su alcool, tabacchi, giochi e slot machine. Mentre un miliardo tondo dovrebbe arrivare dall’Iva aggiuntiva generata dal pagamento nel 2013 di un’altra tranche da 10 miliardi dei debiti arretrati della pubblica amministrazione. Un’ultima voce sulla copertura che starebbe girando in queste ore sarebbe un aumento per la rata di dicembre su seconde e terze case ma non è detto che riesca a coprire l’intero gettito Imu sulla prima casa visto che, all’Anci proprio ieri è stato comunque assicurato l’invio di risorse come preventivato per l’anno in corso. Se invece non si dovessero trovare tutte le coperture, il decreto del Governo di dovrebbe limitare a cancellare definitivamente la rata di giugno, finora soltanto sospesa, rinviando a un provvedimento successivo la soppressione della seconda rata prevista per dicembre. Di qui la palla dell’eventuale crisi minacciata dal Pdl si potrebbe affievolire almeno in parte e lasciare al Governo il respiro sufficiente ad andare ancora avanti. ( aldri)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *