Rifiuti sanitari: scoperta truffa nelle diverse A.S.L. abruzzesi

Il personale del Nucleo Investigativo del Corpo Forestale dello Stato di Pescara ha accertato diverse irregolarita’ sul sistema di gestione di rifiuti sanitari nelle diverse A.S.L. abruzzesi,, in particolare nell’A.S.L. Avezzano – Sulmona. Nelle strutture di tale azienda sanitaria l’affidataria del servizio Maio Guglielmo Srl di Lanciano avrebbe provveduto a contabilizzare il ritiro di scarti […]

Il personale del Nucleo Investigativo del Corpo Forestale dello Stato di Pescara ha accertato diverse irregolarita’ sul sistema di gestione di rifiuti sanitari nelle diverse A.S.L. abruzzesi,, in particolare nell’A.S.L. Avezzano – Sulmona. Nelle strutture di tale azienda sanitaria l’affidataria del servizio Maio Guglielmo Srl di Lanciano avrebbe provveduto a contabilizzare il ritiro di scarti sanitari a rischio infettivo aventi stato fisico liquido, come avvenuto in contenitori interamente riempiti. Le ispezioni eseguite su carichi in partenza dai nosocomi dell’A.S.L. Avezzano – Sulmona hanno permesso di appurare che i contenitori deputati alla raccolta di scarti avente natura liquida, in realta’, erano solo parzialmente riempiti e per altro con rifiuti anche aventi stato fisico solido. Tale irregolarita’, all’apparenza solo formale, si ripercuoteva pesantemente nella contabilizzazione del servizio. Infatti, il costo per il trasporto e recupero dei bidoni destinati alla raccolta di rifiuti sanitari a rischio infettivo aventi stato fisico liquido, pari a 3,50 euro al litro, veniva determinato in base alla capacita’ dei recipienti e non all’effettivo livello di scarto in essi contenuto. Quelli allo stato solido venivano invece contabilizzati al prezzo di 1,60 euro al chilogrammo, dopo l’oggettivo riscontro della pesata.
Cio’ – stando agli accertamenti della forestale – ha consentito alla ditta, nel periodo febbraio 2009 – aprile 2010, di procurarsi un ingiusto profitto di circa 421.000 euro.
A seguito di tali riscontri il GIP del Tribunale di Lanciano Massimo Canosa su richiesta del Procuratore Francesco Menditto, ha disposto il sequestro per equivalente di somme e titoli per un importo pari a quello della ipotizzata truffa, a carico di Francesco Maio, legale rappresentante della ditta

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