L’Aquila, case ATER: Rapagnà, pronto esposto alla magistratura/video

Si è svolta ieri presso il Piazzale della Villa Comunale dell’Aquila, davanti al Palazzo dell’Emiciclo la “MANIFESTAZIONE DI PROTESTA” del Mia Casa d’Abruzzo e delle famiglie ancora sfollate, per chiedere al Consiglio regionale l’approvazione di una “Legge ad hoc” per la ricostruzione e per la messa in sicurezza antisismica delle abitazioni pubbliche e private. Il […]

Si è svolta ieri presso il Piazzale della Villa Comunale dell’Aquila, davanti al Palazzo dell’Emiciclo la “MANIFESTAZIONE DI PROTESTA” del Mia Casa d’Abruzzo e delle famiglie ancora sfollate, per chiedere al Consiglio regionale l’approvazione di una “Legge ad hoc” per la ricostruzione e per la messa in sicurezza antisismica delle abitazioni pubbliche e private.
Il Mia Casa d’Abruzzo, a tal proposito, ha denunciato con forza una preoccupante “situazione di fatto” che ha portato, a 4 anni e 6 mesi ormai trascorsi alla non ricostruzione “pesante” degli alloggi pubblici dell’ATER e del Comune di L’Aquila e alla “confusionaria” interpretazione delle norme attuative prodotte in questi anni.
Nonostante gli ingentissimi fondi messi a disposizione dei soggetti attuatori pubblici e privati, nel solo Comune dell’Aquila risultano ancora “ufficialmente sfollati” 20.800 Cittadini, dei quali: 11.933 alloggiati nel Progetto CASE, 2.497 nel Progetto MAP, 454 in Affitto fondo immobiliare, 370 con Affitti concordati e 5.546 beneficiari del contributo di autonoma sistemazione nel Comune dell’Aquila e nei Comuni del cratere.
Per questo, se l’attuale Consiglio regionale non dovesse adempiere ai propri compiti istituzionali e legislativi, il Mia Casa d’Abruzzo si rivolgerà, con un dettagliato e documentato esposto-denuncia, sia alla Magistratura Ordinaria e sia alla Corte dei Conti, per chiedere di accertare ogni e qualsiasi responsabilità in merito ai ritardi nella ricostruzione e sull’uso dei fondi a disposizione.

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