Pennacchio: “saremo mille papaveri rossi”

“I disabili gravi e gravissimi non possono più aspettare”: è questo il monito che apre l’ultimo video pubblicato su YouTube da Raffaele Pennacchio, il medico malato di Sla morto a Roma il 24 ottobre, all’indomani del 9° presidio del Comitato 16 Novembre sotto le finestre del ministero dell’Economia, a Roma. Proprio in occasione di questo […]

“I disabili gravi e gravissimi non possono più aspettare”: è questo il monito che apre l’ultimo video pubblicato su YouTube da Raffaele Pennacchio, il medico malato di Sla morto a Roma il 24 ottobre, all’indomani del 9° presidio del Comitato 16 Novembre sotto le finestre del ministero dell’Economia, a Roma. Proprio in occasione di questo presidio, Pennacchio aveva composto e pubblicato il video: sulle note della canzone di De André, scorrono le fotografie e i nomi dei “guerrieri” del Comitato “caduti lungo il cammino”.

Dopo la commemorazione, torna la rivendicazione dei diritti e delle richieste che quei “guerrieri” hanno condiviso fino alla fine e che rappresentano – scrive Pennacchio nel video”, le “priorità per tutti i disabili”: non una lotta solo per i malati di Sla, quindi, come a volte è stata malintesa dalle associazioni e dai media, ma una battaglia per tutte le persone con gravi patologie e per le loro famiglie. Questi i punti indicati da Pennacchio: “assistenza domiciliare adeguata alla gravità, fino a garantire la presenza, vigile 24 ore su 24, di personale gradito e selezionato dal disabile e non imposto dall’alto”. Secondo punto è “la libertà di scelta per chi decida per il ricovero in Rsa et similia, evitando di regalare soldi alle cooperative togliendoli ai disabili”. Poi, ancora, “assistenza assolutamente svincolata dall’Isee”, “riconoscimento economico e previdenziale del caregiver familiare anche ai fini di un prepensionamento per lavoro usurante”, “aggiornamento ed approvazione dei Lea e del Nomenclatore tariffario assolutamente obsoleto”. Infine, “riconoscimento invalidità del 100%più indennità di accompagnamento in presenza di gravi patologie, progressive ed irreversibili come la Sla, in maniera omogenea in tutte le regioni”.

Il video si chiude così come si è aperto, con un appello che oggi suona ancora più imperativo: “Fate presto, non possiamo più aspettare”. Il video è disponibile sul canale Youtube di Raffaele Pennacchio. (cl)

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