Confedercontribuenti: Leggi di svolta subito, o la ribellione non sarà piu’ minoritaria

Di fronte a chi soffia e alimenta la protesta ad oltranza o promuove marce su Roma, cosa a cui stiamo assistendo in questi giorni, ci aspettavamo che da parte del Governo arrivassero segnali forti per ridare speranza ai milioni di italiani imprenditori e lavoratori, che stanno vedendo, giorno dopo giorno, sprofondare le loro aziende e […]

ribellioneDi fronte a chi soffia e alimenta la protesta ad oltranza o promuove marce su Roma, cosa a cui stiamo assistendo in questi giorni, ci aspettavamo che da parte del Governo arrivassero segnali forti per ridare speranza ai milioni di italiani imprenditori e lavoratori, che stanno vedendo, giorno dopo giorno, sprofondare le loro aziende e il loro lavoro in un baratro senza speranza. Il Governo insensibile a un sentire comune, che chiede svolte precise nelle politiche per lo sviluppo e il lavoro, continua a legiferare testi di legge come quella sulla stabilità, che imporranno nuove tasse e nuovi sacrifici, facendo finte norme a favore dei contribuenti, come quella sulla rottamazione delle cartelle Equitalia. Un governo e una maggioranza parlamentare insensibili alle esigenze di un popolo che soffre, ma pronto a rendersi succube dei voleri della tecnocrazia europea e della signora Merkel. A tutto questo diciamo basta. Il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, lancia l’ennesimo appello a Letta perchè ascolti il popolo italiano pronto a fare sacrifici, ma questa volta solo di fronte a scelte legislative che cambino realmente la situazione del Paese. Basta con un fisco vessatorio e insostenibile, basta con un sistema bancario ammazza imprese, basta con una burocrazia delle istituzioni nemica dello sviluppo. Il silenzio rispetto a riforme immediate rischia di alimentare i “mestieranti dela ribellione” e genera una ulteriore sfiducia nelle istituzioni. Letta ci ascolti e vari leggi per ridare fiducia agli italiani. Riforma del credito, scioglimento di Equitalia, abbassamento della pressione fiscale, piano straordinario per la realizzazione di micro opere pubbliche (scuole, arredo urbano, opere di primaria urbanizzazione, innovazione tecnologica), riforma indifferibile della politica e dei suoi costi, internazionalizzazione della piccola impresa, sono priorità non rinviabili salvo pensare che in Italia si vuol fare scoppiare una tensione sociale che prima o poi non sarà piu’ minoritaria.

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