La burocrazia soffoca le imprese agroalimentari, 700 adempimenti per poter vendere

Domenica 19.01.2014, una delegazione di Confedercontribuenti guidata dal Presidente Nazionale Carmelo Finocchiaro ha visitato alcune aziende di eccellenza del Trentino e del Veneto del settore agro-industriale, orgoglio dell’Italia che produce e lavora ma l’amara realtà è stata quella di verificare sul campo come la burocrazia soffochi il made in Italy. Uno degli aspetti emersi riguarda […]

burocrazia-1 (1)Domenica 19.01.2014, una delegazione di Confedercontribuenti guidata dal Presidente Nazionale Carmelo Finocchiaro ha visitato alcune aziende di eccellenza del Trentino e del Veneto del settore agro-industriale, orgoglio dell’Italia che produce e lavora ma l’amara realtà è stata quella di verificare sul campo come la burocrazia soffochi il made in Italy. Uno degli aspetti emersi riguarda gli adempimenti da compiere per poter mettere sul mercato i propri prodotti agro alimentari: si passa dai 500 adempimenti delle aziende conserviere ai 700 di un’azienda che vende mele e pesche a quelli ancora maggiori delle aziende multinazionali della trasformazione nutrizionale. Fra ASL, tracciabilità dei prodotti, qualità, sicurezza, gestione del freddo nei trasporti, adempimenti sanitari, le Autorità chiedono alle eccellenze italiane ore interminabili di lavoro solo per adempiere a formulari e autorizzazioni. Tutti i giorni per tutto l’anno. 14.000 ore l’anno alle quali l’impresa deve dedicarsi con costi di personale pari a 10 unità. Questa situazione è insostenibile, afferma il Presidente Finocchiaro e chiede che, pur mantenendo un sistema di controllo adeguato, si vada verso uno snellimento concreto delle procedure, salvando la sostanza dei controlli e non la formalità di centinaia di adempimenti inutili.

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