Sanremo 2014, Cristiano De Andrè vince il premio “Mia Martini”

Con 42 voti, Cristiano De Andrè con il brano “Invisibili” ha vinto il premio della Critica – sezione Campioni – intitolato a Mia Martina. Il premio è assegnato dalle testate giornalistiche accreditate al Festival. Hanno riportato voti anche i Perturbazione con il brano “L’unica” (15) e Renzo Rubino con “Ora” (8 voti). Il brano “Invisibili” era stato eliminato nella […]

Romano-NurPhoto-De-AndreCon 42 voti, Cristiano De Andrè con il brano “Invisibili” ha vinto il premio della Critica – sezione Campioni – intitolato a Mia Martina. Il premio è assegnato dalle testate giornalistiche accreditate al Festival. Hanno riportato voti anche i Perturbazione con il brano “L’unica” (15) e Renzo Rubino con “Ora” (8 voti).
Il brano “Invisibili” era stato eliminato nella prima serata a vantaggio dell’altro brano “Il Cielo è vuoto” probabilmente perchè meno festivaliero e Cristiano ne era rimasto un pò dispiaciuto per quello che considerava “uno dei pezzi più importanti scritti”, un testo bellissimo, forte ed esplicito, con chiari riferimenti personali. E’ la terza  volta che De Andrè riceve questo importante riconoscimento. Nel 1985, al suo esordio alla competizione sanremese, vinse il premio alla critica per le Nuove Proposte e nel 1993, al suo secondo sanremo, rivince il premio questa volta per la Categoria Campioni con il brano “Dietro la porta”.

I Pertubazione hanno vinto con 31 voti il premio della sala stampa Radio-Tv-Web sezione Campioni intitolato a Lucio Dalla. Per questo premio hanno riportato voti anche Arisa (12), Noemi e Renzo Rubino (10), Raphael Gualazzi (9), Cristiano De Andrè e Francesco Renga (8), Antonella Ruggiero (4), Frankie Hi-nrg e Ron (3), Giusy Ferreri, Giuliano Palma (2), Sinigallia (1)

E’ stata Claudia Cardinale ad annunciare i nomi dei vincitori.

Biografia di Cristiano De Andrè
Nasce a Genova il 29 dicembre 1962.  Cresce in un vivace ambiente culturale, dove teatro e musica sono componenti quotidiane. Villaggio, Tognazzi, Tenco, Lauzi, Paoli e De Gregori sono amici ed abituali frequentatori di casa De André. A 11 anni Cristiano si avvicina con successo alla chitarra, a 17 al violino, che studia per cinque anni al Conservatorio Paganini di Genova. Compone le prime musiche per alcuni spettacoli goliardici in scena al Teatro Popolare di Genova, ma sarà Massimo Bubola, che conosce Cristiano dai primi anni ’70, quando inizia a collaborare con il padre Fabrizio, a fargli incontrare un gruppo di ragazzi di Verona con i quali inizierà a fare musica. Sono Carlo Facchini, Marco Bisotto e Carlo Pimazzoni, i componenti del gruppo “Tempi Duri”, con i quali nei primi anni ’80 inizia l’avventura musicale. Nel 1982 esce il primo singolo dei Tempi Duri, l’anno dopo l’album di esordio “Chiamali Tempi Duri” e quindi un tour. Con il gruppo Cristiano accompagna il padre Fabrizio in alcuni suoi tour: come nel 1981 o nel 1984 nella tournée “Creuza de ma”. Poi i componenti del gruppo partono per il servizio militare e la band si scioglie. Nel 1985 Cristiano intraprende la carriera di cantante solista e partecipa al Festival di Sanremo tra le nuove proposte con il brano “Bella più di me”, raccogliendo consensi di pubblico, arrivando al 4° posto e vincendo il premio della critica. Seguono alcuni singoli, ma per un lavoro più completo si deve attendere il 1987 con l’album “Cristiano De André” comprendente la delicata “Briciola di pane” dedicata all’ appena nata figlia Fabrizia. Album realizzato  con la collaborazione di Fio Zanotti e Massimo Bubola. Nel 1990 esce “L’albero della cuccagna”, album ispirato e ricco di contenuti. Partecipano alla realizzazione artisti di talento quali: Mauro Pagani, Vince Tempera, Ellade Bandini, Fabrizio Consoli, Ares Tavolazzi e l’immancabile Massimo Bubola. Nel filone della canzone d’autore e con un personale tono ironico si inserisce l’album del 1992 “Canzoni con il naso lungo”: album maturo, immediato e ricco di energia. Importante la collaborazione con l’amico Eugenio Finardi. Torna Bubola ora nella veste di produttore artistico.  Nel 1993 Cristiano torna dopo otto anni al Festival di Sanremo, questa volta nella categoria “campioni”. Presenta “Dietro la porta” un brano di notevole intensità lirica composto con Daniele Fossati. E’ un grandissimo successo: il secondo posto assoluto, il premio della Critica, il Premio Volare; il generale apprezzamento del pubblico e di tutti i media per il brano e per l’interpretazione permettono di attribuire a “Dietro la porta” la qualifica di vincitrice morale del Festival 1993. E’ un’immensa soddisfazione per Cristiano che vede ripubblicato il precedente album con l’inserimento del brano sanremese. Nell’aprile 1995 esce “Sul confine”, in cui Cristiano è accompagnato da fedeli amici che hanno contribuito alla scrittura di questo intenso disco, tra gli altri Carlo Facchini, Eugenio Finardi, Stefano Melone, Massimo Bubola, Oliviero Malaspina, Daniele Fossati, Manuela Gubinelli ed il padre Fabrizio nel brano “Cose che dimentico”. La forza interpretativa di Cristiano viene esaltata dalla profonda e sentita composizione delle canzoni: in questo album si possono avvertire gli intensi mutamenti interiori e stilistici che gli hanno permesso di realizzare un’opera così convincente. Sono canzoni di frontiera nate da un lungo periodo di ricerca professionale e personale. La maturità di cui si parla è arrivata con le difficoltà che hanno arricchito il talento innato e che hanno ridefinito la strada artistica di Cristiano: una strada tortuosa e spesso in salita, percorsa fino in fondo ed in completa autonomia. Come egli stesso sostiene: «credo nella continua ricerca di se stessi e soprattutto nella coerenza. E’ proprio su questo che baso il mio lavoro di musicista. Quando ero più giovane vivevo di valori collettivi, adesso credo maggiormente in valori individuali: penso che sia importante percorrere una strada interiore di ricerca perché se una persona riesce a sviluppare delle capacità di introspezione, può sempre cavarsela». Il titolo “Sul confine” può evocare qualità e difficoltà di scelte, ma questo è solo il punto di partenza di quella ricerca interiore verso il raggiungimento di un’ integrità artistica personale. Integrità che gli permette di creare uno stile suo unico e riconoscibile. Il 1997 lo ha visto sul palco del tour “Anime salve” di Fabrizio De André dove si è messo in luce come eccellente polistrumentista di “prima fila”, ruolo che è stato di Mauro Pagani. Grande soddisfazione questa riconfermata nel successivo tour invernale “Mi innamoravo di tutto” e nel tour estivo del 1998. Nel novembre 2001 esce “Scaramante” intenso album di cui lo stesso Cristiano dice: «è un disco terapeutico con cui mi sono tolto i dolori di dosso. E’ un disco che segna il crocevia della mia vita». Con “Scaramante”, nel 2002 , vince il Premio Lunezia come miglior album. Torna al Festival di Sanremo nel 2003 con il brano “Un giorno nuovo”, basato sul concetto della “comprensione” e ricco di echi etnici. Segue la raccolta “Un giorno nuovo – live in studio”, brani del suo passato artistico riarrangiati e proposti in versione live. Nel 2009, la svolta: arriva per Cristiano il momento di concretizzare il progetto di intraprendere un lungo tour in cui rileggere il repertorio di Faber con gli occhi di figlio e di artista. Nascono  l’album “De André canta De André” pubblicato nel 2009 e nel 2010 “De André canta De André – Vol. 2”, una nuova raccolta di brani del grande Fabrizio.

Nel 2013 pubblica per l’etichetta Nuvole , fondata dal padre Fabrizio, l’album d’inediti “Come in Cielo così in Guerra”, realizzato con la collaborazione di Corrado Rustici e distribuito da Universal Music.

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