Alzheimer, i malati vanno verso quota 1,3 milioni

“Se dall’Alzheimer non si guarisce si puo’ pero’ ritardarne il decorso. Ma le risposte sempre piu’ efficaci offerte dal mondo scientifico si scontrano purtroppo con la penuria delle risorse: manca, cioe’, un’adeguata rete di strutture di assistenza”. Lo ha detto il professorGiulio Masotti, presidente onorario della Societa’ italiana di Geriatria e Gerontologia. Presentando oggi il […]

“Se dall’Alzheimer non si guarisce si puo’ pero’ ritardarne il decorso. Ma le risposte sempre piu’ efficaci offerte dal mondo scientifico si scontrano purtroppo con la penuria delle risorse: manca, cioe’, un’adeguata rete di strutture di assistenza”. Lo ha detto il professorGiulio Masotti, presidente onorario della Societa’ italiana di Geriatria e Gerontologia.

Presentando oggi il quinto Congresso nazionale sui Centri Diurni Alzheimer in programma all’Auditorium di Pistoia il 6 e 7 giugno, Masotti ha subito messo in risalto i due volti contradditori del problema: da un lato gli indiscutibili successi delle nuove terapie (farmacologiche, fisiologiche e psicologiche) oggetto del congresso; dall’altro il deprimente confronto tra i crescenti numeri della malattia e quello delle strutture qualificate a farvi fronte.

AlzheimerEcco i dati. In Italia i malati di demenza vanno verso quota 1,3 milioni, in Toscana verso 90 mila, a Pistoia verso 7000. Cifre destinate a raddoppiare nel 2050 con il progressivo invecchiamento della popolazione. I posti disponibili nei Centri Diurni Alzheimer sono invece appena 100 a Pistoia, 1500 in Toscana, 12 mila in Italia centro-nord (al sud e nelle isole la situazione e’ disperata). Con Masotti ha presentato il congresso il professor Ivano Paci, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Se l’Universita’ di Firenze e’ l’anima scientifica dell’iniziativa, la Fondazione ne rappresenta il motore finanziario, che in citta’ alimenta anche la Casa dell’Anziano di Monteoliveto e il suo Centro Diurno Alzheimer.

“La Fondazione”, afferma il presidente, “crede molto in entrambi i progetti per il loro evidente valore sociale. Crede al congresso perche’ mette a confronto i maggiori specialisti italiani. E crede al Centro Diurno perche’ consente di verificare in concreto l’efficacia dei diversi approcci terapeutici. I Centri Diurni rappresentano una modalita’ strategica per assicurare ai pazienti cure, diritti e dignita’, in alternativa a una vita da reclusi in casa dove la malattia puo’ solo esprimersi nei suoi aspetti peggiori”.

A beneficio delle famiglie e degli operatori, spiega ancora Masotti, la Fondazione ha lanciato anche un sito web (www.centridiurnialzheimer.it) dove sono identificati tutti i Centri Diurni italiani”. Nell’organizzazione del congresso il professor Masotti e’ affiancato dai colleghi Carlo Adriano Biagini (USL 3 di Pistoia) e Alberto Cester (ULSS 13 di Dolo-Venezia). Del comitato scientifico, coordinato dal dottor Enrico Mossello, fanno invece parte gli specialisti Maria Chiara Cavallini, Mauro Di Bari, Niccolo’ Marchionni e David Simoni.

Il programma propone numerosi interventi di carattere tecnico-clinico, ma anche argomenti ben comprensibili al grande pubblico, tra cui una serie di importanti ricerche inedite sulle terapie di orientamento psicologico per stimolare nel paziente demente la capacita’ di comunicare sottraendolo cosi’ alla prigione del silenzio e all’isolamento. Lo psicoterapeuta milanese Pietro Vigorelli, ad esempio, ha felicemente sperimentato in sette regioni il suo ‘approccio capacitante’ fondato sul linguaggio. I test dell’informatica senese Patrizia Marti rivelano invece come anche un cucciolo-robot puo’ far rivivere nei pazienti vitalita’ apparentemente perdute.

E, analogamente, i fiorentini Enrico Mossello (geriatra) e Francesca Mugnai (psicologa) hanno allargato gli orizzonti della terapia con animali. Sui giardini (garden therapy) riferisce invece lo psicologo Augusto Iossa Fasano, mentre la neurologa romana Rosanna Cerbo presenta i primi risultati di un’inquietante ricerca, tuttora in corso, sulla diffusa mancanza di terapie del dolore nel Residenze sanitarie assistite (RSA). Tra i protagonisti anche il professor Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, con la relazione d’apertura ‘La diagnosi di Alzheimer tra la ‘vecchia’ clinica e le ‘nuove’ tecnologie’. Patrocinano il congresso la Scuola di Scienze della Salute Umana dell’Universita’ di Firenze, il Comune di Pistoia, l’ASL 3 Pistoia, la Societa’ Italiana di Gerontologia e Geriatria, l’Associazione Italiana di Psicogeriatria e l’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer.

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