Alimentazione: la tutela del consumatore passa per la conoscenza

Per avere una visione completa del prodotto alimentare genuino e di qualità che si sta acquistando basterà davvero leggere l’etichetta? Certo è che la tutela del consumatore da parte di istituzioni, produttori, distributori e dettaglianti passa per la conoscenza che l’acquirente ha di certe caratteristiche alimentari. L’etichetta è, solitamente, la carta d’identità dell’alimento: riporta informazioni […]



Per avere una visione completa del prodotto alimentare genuino e di qualità che si sta acquistando basterà davvero leggere l’etichetta? Certo è che la tutela del consumatore da parte di istituzioni, produttori, distributori e dettaglianti passa per la conoscenza che l’acquirente ha di certe caratteristiche alimentari. L’etichetta è, solitamente, la carta d’identità dell’alimento: riporta informazioni sul contenuto nutrizionale del prodotto e fornisce una serie di indicazioni per comprendere come i diversi alimenti concorrono ad una dieta corretta ed equilibrata. Al contempo riporta il paese di produzione e di provenienza oltre alla tipologia specifica degli ingredienti, compresa l’eventuale caratteristica di prodotto biologico. Saper leggere correttamente le etichette aiuta, infatti, ad impostare una sana alimentazione. Il ministero della Salute ha presentato un decalogo del per orientarsi fra gli scaffali del supermercato ed evitare sorprese indesiderate a tavola. Si parla dei nutrienti, della data di scadenza, del peso, tipologici e indicazioni di provenienza e tipologia degli imballi. Al contempo però quello che manca e che invece aiuterebbe di gran lunga il consumatore è avere un quadro generale con annesse le differenze tra adulterazione e frodi alimentari, contraffazione e sofisticazione. Su questo AgenParl ha cercato si semplificare le diverse tipologie.

Adulterazione e frodi alimentari

Si parla di adulterazione alimentare quando ci si riferisce a quelle operazioni che prevedono la modificazione di componenti di un prodotto alimentare per ricavarne un maggiore rientro economico, come ad esempio la vendita di latte parzialmente scremato come latte intero; in questo caso non si arrecano danni alla salute. Tuttavia il cittadino consumatore subisce una frode. Ecco perché adulterazione e frode vanno a braccetto. Per quanto riguarda l’adulterazione e la frode alimentare bisogna tenere presente che sono responsabili i Servizi Antisofisticazioni Provinciali, l’ Agenzia delle Dogane, il Nas Carabinieri. Nel caso specifico dei vini anche il servizio antisofisticazione vinicola che si occupano di adulterazione di vini DOP e IGT, e di ricettazione di prodotti enologici in genere.

Contraffazione

Diversamente per contraffazione alimentare si intende la sostituzione totale di una sostanza alimentare con un’altra il cui pregio è nettamente minore. Per fare un esempio pratico: la vendita di olio di semi spacciati per olio di oliva, oppure la vendita di margarina mascherata da burro. Può accadere, inoltre, che a sostanze sane si vadano a sostituire sostanze pericolose per la salute. Anche in questo caso c’è una frode ma non solo amministrativa, anche penale. I responsabili cui rivolgersi sono i Servizi Antisofisticazioni Provinciali, il Nac, ossia il Nucleo antifrodi dei Carabinieri, preposto all’azione di contrasto dei fenomeni illegali più strutturati e complessi del comparto agroalimentare con particolare riferimento ai contesti di criminalità organizzata e transnazionale. Riguardo alla contraffazione alimentare in Italia secondo dati del Censis si tratterebbe di un fenomeno in forte crescita che va di pari passo con la crescita in tutto il territorio europeo: solo nel 2008 nelle dogane europee sono stati sequestrati più di 2,4 milioni di prodotti alimentari contraffatti, con un aumento stimato rispetto all’anno precedente pari al 26%.

Sofisticazione

La sofisticazione alimentare è rappresentata dall’aggiunta fraudolenta di sostanze estranee per coprire eventuali difetti e migliorare l’aspetto estetico; in questo caso si può arrecare danno alla salute. Nel caso invece, di alterazione alimentare la variazione non è provocata dall’uomo in modo voluto, ma si tratta di modifiche di tipo degenerativo o spontaneo, legate ad esempio ai tempi di conservazione. Anche in questo caso i diretti responsabili cui far riferimento sono i servizi provinciali del Nas dei Carabinieri che agiscono in diretto contatto con le aziende sanitarie locali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *