Cronache e anacronismi

Padoan punta su un fisco più equo e Zaia su imprese più patrimonializzate, mentre Draghi avverte ce la ripresa è “lenta e fragile”, con la disoccupazione ancora alle stelle. I tifosi italiani si leccano le ferite dopo il Costarica, mentre si vedono squadre davvero agguerrite come l’Olanda, il Messico e la Francia che ha letteralmente […]

padoan1Padoan punta su un fisco più equo e Zaia su imprese più patrimonializzate, mentre Draghi avverte ce la ripresa è “lenta e fragile”, con la disoccupazione ancora alle stelle.
I tifosi italiani si leccano le ferite dopo il Costarica, mentre si vedono squadre davvero agguerrite come l’Olanda, il Messico e la Francia che ha letteralmente “asfaltato” la Svizzera con Didier Deschamps che non sbaglia un colpo, pensino quando tutti strabuzzano gli occhi per l’esclusione di quel ben di Dio di Paul Pogba, per motivi di condotta più che tecnici, e al suo posto inserisce Cabaye.
Mentre calcio, politica ed economia continuano le loro pantomime secondo logiche risapute e piuttosto snervanti, la cronaca si tinge di nuovo di nero, con l’ennessimo orrorare a Grottaglie, dove un marito ha ucciso la moglie di 28 anni con un colpo di pistola che, secondo quanto ha raccontato, sarebbe partito per caso. Non va meglio nel mondo, con un nuovo attentato nello Xinjiang, costato la vita a 13 persone. In Spagna il nuovo re Felipe VI pronuncia il suo primo discorso e parla della necessità di “una monarchia rinnovata” per questi tempi, facendoci venire in mente che è proprio il suo ruolo di monarca in contrasto con questi tempi e, pertanto, anacronistico. Chi è invece al passo con i tempi è Francesco II, arrivato a Castrovillari per visitare carcere, incontrare i dipendenti del penitenziario ed i detenuti, parlare con i famigliare delle vittime delle cosce e visitare, a Cassano allo Jonio, gli ammalati dell’Hospice San Giuseppe Moscati. “mai più voiolenze su bimbi” ha detto il Papa al padre di Cocò, il bambino di tre anni ucciso e bruciatoal nonno ed alla compagna di quest’ultimo. Ma ha anche aggiunto che “l’esecuzione della pena degradata a uno strumento di sola punizione e ritorsione sociale, è a sua volta dannoso per l’individuo e per la società”.
Imparare e correggersi, questo dovrebbe essere lo scopo. Ma non sempre l’uomo si mostra capace di farlo.
Raffreddare con acqua di mare la ghisa appena uscita dall’altoforno anziché inviarla in acciaieria, inquina. Inquinano soprattutto i vapori del raffreddamento e l’acqua di scarico. Il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, ordina così all’Ilva di agire subito e rimuovere il problema entro 30 giorni, altrimenti, specifica nel provvedimento, l’area in questione dovrà essere fermata.
Nonostante tutto lo sfacelo, il clamore ed i rischi, nel 2013 l’Ilva è ricorsa per 24 volte alla granulazione della ghisa, anche se questa è pericolosa, facendone una pratica operativa di natura ordinaria e non già un’attività incidentale per la gestione di un’occasionale necessità di processo.
Lo scorso 12 giugno, il vice segretario generale dell’Ugl Cristina Ricci, aveva reso noto di aver inviato al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, una lettera in cui si chiede la convocazione tempestiva di un tavolo sul caso Ilva, “anche alla luce della recente nomina del nuovo commissario,” perché il sindacato ritiene “fondamentale concertare con tutte le parti in causa un cambio di passo che scongiuri una situazione preoccupante e provveda al rilancio occupazionale e industriale, nel rispetto della salute, dell’ambiente e dei cittadini”.
Pochi giorni prima, intervenendo al l III Congresso della UIL di Puglia e Bari-Bat, il segretario Angeletti aveva detto che: “La ripresa non si stimola per decreto, ma attraverso investimenti che diano nuova linfa alla produzione e ai consumi, restituendo protagonismo e dignità al lavoro”.
Ed aggiunto, a proposito della’Ilva: “Inutile girarci attorno: l’Ilva può sopravvivere solo qualora verranno messe in campo le risorse necessarie a produrre 8-9 milioni di tonnellate di acciaio. Allo stato attuale delle cose, in Puglia non esistono settori in grado di sostituire l’attività produttiva dell’Ilva: bisogna intervenire in fretta per evitare una catastrofe occupazionale di dimensioni bibliche”.
Ma con la necessità di tagliare il debito, come raccomandato dall’Europa, ci si chiede come possa fare il governo in questo frangente ed in quello più vasto della occupazione.
Scrive il Corriere che quando il ministro dell’Economia vuole esemplificare il suo rapporto con il presidente del Consiglio gli piace citare la vignetta di Giannelli del 20 marzo in cui Matteo Renzi travestito da Mandrake, si rivolge al suo fido assistente, un Lothar corrucciato con le sembianze di Pier Carlo Padoan, e gli dice: “Stai tranquillo! Le coperture si trovano!”.
La conosce bene questa storia Padoan, e tutto sommato ci si trova bene perché insegue ancora la sua utopia giovanile dove la giustizia sociale e l’equità distributiva non sono inconciliabili con le regole dell’economia e della finanza.
Per ora le coperture per gli 80 euro in busta paga le ha trovate e pazienza se è dovuto ricorrere anche a delle una tantum e non sa ancora bene dove trovare tutti i 10 miliardi che servono per il 2015. C’è tempo, ci penserà con la legge di Stabilità, a settembre. Adesso tutte le energie del ministro sono concentrate sul semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea che partirà il primo luglio. Anche in questo caso, Mandrake-Renzi ha dettato la formula: cambiare l’agenda dell’Europa perché crescita e occupazione devono venire prima di ogni altra preoccupazione.
E a lui, Lothar-Padoan, tocca riempirla di contenuti. Per questo ha fatto il giro delle capitali.
È stato in Spagna, Francia, Regno Unito, Olanda e Germania. E la prossima settimana sarà in Lussemburgo per le riunioni dell’Ecofin e dell’Eurogruppo.
Insomma, mentre Renzi ciontinua a progettare, tocca a lui lavorare perché le parole del premier non siano fatue né anacronistiche.
Per questo ha replicato al presidente dell’Eurtogruppo quandfo ha ricordato che l’Italia ha un alto debito pubblico e per questo non può ritardare gli impegni sulle riforme.
Per questo ha dichiarato che, secondo lui, vi sono ampi margini per chiedere alla Commissione di Bruxelles tempi più lunghi sul fronte del deficit pubblico, in cambio di riforme, sostenendo che il taglio del cuneo fiscale, già in via di approvazione da parte del governo , che sarebbe un primo passo verso l’attuazione di quelle riforme strutturali chieste dall’Europa e spiegato che il taglio delle tasse si realizzerà con coperture credibili e che l’Italia non intende chiedere tempi più lunghi per aggirare i vincoli di bilancio. Però senza entrare in alcun dettaglio.

Carlo Di Stanislao

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