Parco Gran Sasso: incontro pubblico sui rischi d’espansione del Senecio africano

Si svolgerà martedì 11 novembre 2014 alle ore 10.00 presso la sala convegni del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino (San Colombo di Barisciano – AQ), un incontro pubblico tenuto dai tecnici dell’Ente Parco e della società di consulenza ambientale NEMO, nonché da esperti delle Università di Firenze, Torino e dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, sui rischi dell’espansione […]

parco gran sassoSi svolgerà martedì 11 novembre 2014 alle ore 10.00 presso la sala convegni del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino (San Colombo di Barisciano – AQ), un incontro pubblico tenuto dai tecnici dell’Ente Parco e della società di consulenza ambientale NEMO, nonché da esperti delle Università di Firenze, Torino e dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, sui rischi dell’espansione del Senecio africano (Senecio inaequidens).

Si tratta di una pianta non autoctona, proveniente dal Sud Africa, che sta rapidamente colonizzando il nostro territorio. Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, presenta capolini di colore giallo e può raggiungere anche il metro di altezza. Le sue fioriture, che si protraggono da aprile a dicembre e che è facile osservare in questo periodo ai margini delle strade, sono impollinate da numerosi insetti tra cui principalmente Ditteri, Lepidotteri e Imenotteri (api). Attualmente il senecio è rimasto in buona parte confinato agli ambienti già degradati, come appunto i margini stradali o zone interessate da movimentazioni del terreno, ma è stato osservato come, negli ultimi anni, esso abbia teso ad invadere anche i pascoli, soppiantando la vegetazione naturale e alterando dunque sensibilmente sia l’ecosistema che il paesaggio.

Poiché la pianta contiene degli alcaloidi tossici che potrebbero ritrovarsi nel latte e nel miele, l’Ente Parco ha già intrapreso azioni volte al contenimento della specie, prima che diventi un problema reale per le aziende e per l’economia agropastorale del territorio. Tuttavia, affinché le azioni messe in campo siano efficaci occorre che la popolazione prenda coscienza del problema e collabori con le istituzioni, salvaguardando e valorizzando la qualità dei prodotti delle aziende zootecniche ed apistiche e l’integrità della biodiversità del proprio territorio. In virtù di ciò, durante il seminario sarranno esposte tutte le conoscenze attuali della diffusione della specie nel Parco ed i potenziali rischi in caso di maggior diffusione, anche sulla base di quanto avvenuto in altre zone d’Europa.

Saranno anche illustrati i comportamenti che, in via cautelativa, l’Ente raccomanda a tutti i fruitori dell’Area Protetta, ovvero controllare che il fieno somministrato al bestiame non contenga senecio, evitare di far pascolare il bestiame su pascoli invasi dalla pianta, evitare di posizionare arnie molto vicine ad aree ad alta concentrazione di senecio, evitare il transito di pecore in aree con senecio in fase di fruttificazione (da luglio a novembre), effettuare gli sfalci per la manutenzione di aree verdi prima della fruttificazione (entro giugno) e, se possibile, sradicare le piante, facendo attenzione ad asportare anche la radice e lasciandole in loco.

Anche se ad oggi non sono stati rilevati casi di contaminazione in area parco, dato l’interesse della tematica, l’Ente invita tutti i cittadini a partecipare. Il programma del seminario è pubbblicato in dettaglio sul sito del Parco www.gransassolagapark.it ma per ulteriori informazioni si può contattare telefonicamente la responsabile del progetto, Dott.ssa Daniela Tinti, al numero di telefono 0862 899025.

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