Greenpeace: timidi passi avanti sul clima dai leader mondiali

Conclusa la Conferenza ONU sui cambiamenti climatici, dall’esame dell’accordo raggiunto da capi di stato e ministri riuniti a Lima, Greenpeace registra che i leader mondiali ancora non sono riusciti ad abbracciare il futuro di energia pulita che è già a portata di mano. Mentre la comunità scientifica conferma la necessità di abbandonare i combustibili fossili, […]

PERU-COP20-CMP10-KYOTO-PROTOCOL-SECURITYConclusa la Conferenza ONU sui cambiamenti climatici, dall’esame dell’accordo raggiunto da capi di stato e ministri riuniti a Lima, Greenpeace registra che i leader mondiali ancora non sono riusciti ad abbracciare il futuro di energia pulita che è già a portata di mano. Mentre la comunità scientifica conferma la necessità di abbandonare i combustibili fossili, stiamo sprecando tempo prezioso. Le soluzioni ci sono, ma vanno adottate prima che il caos climatico diventi inevitabile. I governi, ancora una volta, hanno evitato di affrontare la situazione, rimandando tutte le decisioni difficili al futuro. Il successo dell’accordo di Parigi 2015 dipenderà ora dalle scelte che i leader mondiali faranno nelle prossime settimane. «All’inizio del prossimo anno, i governi dovranno mostrare concretezza, spiegando come intendono tagliare le emissioni di gas serra, fornendo un supporto finanziario ai Paesi in via di sviluppo, e aumentando la quota di energia da fonti rinnovabili al 2025», afferma Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia. «Se, al contrario, verranno fissati obiettivi deboli per il 2030, per quindici anni saremo intrappolati in livelli di emissioni insostenibili e assisteremo sempre più frequentemente a catastrofi climatiche come quella che ha recentemente causato l’evacuazione di centinaia di migliaia di persone nelle Filippine». Dalla Cop20 di Lima, sono comunque emerse anche alcune buone notizie. Quello che fino a poco tempo fa era solo l’auspicio di alcuni, ovvero un mondo libero da emissioni di carbonio, è diventato un punto fondamentale dei negoziati di questi giorni.  «Quasi cinquanta nazioni già concordano sulla totale eliminazione delle emissioni di carbonio entro il 2050», continua Giannì. «Se il prossimo anno a Parigi tutte le nazioni dovessero accordarsi su un futuro libero da emissioni di gas serra, potrebbe realizzarsi una rapida transizione dall’era dei combustibili fossili – come carbone, petrolio e gas – ad un futuro 100 per cento rinnovabile per tutti. Abbiamo bisogno di abbandonare i combustibili fossili per assicurare aria pulita, posti di lavoro e crescita economica. La gente di tutto il mondo sta spingendo per questo cambiamento e i governi hanno il dovere di soddisfare queste necessità», conclude.

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