Nuovo naufragio nel Canale di Sicilia, si temono 700 morti

Un peschereccio con a bordo circa 700 migranti si è capovolto nella notte nel Canale di Sicilia a circa 60 miglia a nord della Libia. Sono in corso da questa notte in acque libiche, operazioni di salvataggio superstiti e recupero salme per un barcone sovraccarico di migranti che si e’ rovesciato. Lo comunica la Guardia Costiera […]

barcone-immigratiUn peschereccio con a bordo circa 700 migranti si è capovolto nella notte nel Canale di Sicilia a circa 60 miglia a nord della Libia.

Sono in corso da questa notte in acque libiche, operazioni di salvataggio superstiti e recupero salme per un barcone sovraccarico di migranti che si e’ rovesciato. Lo comunica la Guardia Costiera a proposito della tragedia nel canale di Sicilia.

Il fatto e’ avvenuto a circa 70 miglia da quelle coste, quando il barcone di circa 20 metri, in grado di portare diverse centinaia di persone, diretto verso l’italia che stava per essere raggiunto dalla motonave King Jacob  di bandiera portoghese inviata in soccorso dal centro nazionale di coordinamento della guardia costiera, si e’ ribaltato per il possibile spostamento degli occupanti verso la fiancata più vicina al mercantile si è rovesciata.

Le operazioni di ricerca e soccorso già in atto con la King Jacob  vedono l’intervento di 17 mezzi navali: della guardia costiera; di Tryton; della marina militare; della guardia di finanza; della marina militare maltese; pescherecci italiani dirottati; mercantili dirottati; mezzi aerei della guardia costiera della marina e della guardia di finanza.

Al momento tali operazioni hanno permesso di recuperare 28 superstiti e 24 cadaveri. Sulla dinamica del ribaltamento e sui numeri degli occupanti il barcone verranno sentiti i superstiti una volta sbarcati, secondo le procedure previste. Continuano senza sosta le operazioni di ricerca  con il dispositivo aeronavale attivato e presente in zona.

“Rivolgo un accorato appello affinche’ la comunita’ internazionale agisca con decisione e prontezza onde evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi. Sono uomini e donne come noi. Fratelli nostri che cercano una vita migliore. Affamati, perseguitati, feriti, sfruttati. Vittime di guerre. Cercano una vita migliore. Cercavano la felicita’”. Cosi’ Papa Francesco,nell’Angelus domenicale a proposito della tragedia avvenuta la scorsa notte a circa 60 miglia dalla costa libica.

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