Expo, Milano vetrina mondiale per ‘nutrire il pianeta’

Il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Questo vuole esserel’Expo di Milano, l’Esposizione universale che l’Italia ospiterà dall’1 maggio al 31 ottobre. Il tema selezionato è“nutrire il pianeta, energia per la vita” e intende includere tutto ciò che riguarda l’alimentazione, dall’educazione alimentare alla grave mancanza di cibo che affligge molte zone del […]

Il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Questo vuole esserel’Expo di Milano, l’Esposizione universale che l’Italia ospiterà dall’1 maggio al 31 ottobre. Il tema selezionato è“nutrire il pianeta, energia per la vita” e intende includere tutto ciò che riguarda l’alimentazione, dall’educazione alimentare alla grave mancanza di cibo che affligge molte zone del sud del mondo, fino alle tematiche legate agli Ogm. La proclamazione del Paese ospitante è avvenuta il 31 marzo 2008 e Milano si è aggiudicata l’organizzazione dell’Expo 2015 con 86 voti contro i 65 di Smirne (Turchia). Adesso quindi, per sei mesi, il capoluogo lombardo diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. Un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri (con gli spettacolari padiglioni dei centinaia di partecipanti), più di 140 Paesi e organizzazioni internazionali coinvolti (circa il 94% della popolazione mondiale), oltre 20 milioni di visitatori attesi. Expo Milano sarà “la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimolerà la creatività dei Paesi e promuoverà le innovazioni per un futuro sostenibile”. Ma non solo. Expo Milano offrirà a tutti la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastronomica di ogni Paese. Inoltre, per la durata della manifestazione la città e il sito espositivo saranno animati da eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi e mostre. L’organizzazione dell’evento è stata caratterizzata da numerose vicende giudiziarie legate a reati quali associazione a delinquere, turbativa d’asta e truffa, in cui sono stati coinvolti i vertici di Infrastrutture Lombarde e di Mantovani spa, assegnataria di numerose opere pubbliche sul territorio.

Sono stati inoltre contestati reati contro la pubblica amministrazione al general manager di Expo 2015 spa, e a numerosi esponenti politici, ma le vicende in questione non sono ancora giunte a conclusione.

Gli appalti per la realizzazione dell’esposizione sono stati inoltre oggetto di un’indagine anticorruzione della magistratura milanese, che ha condotto a numerosi arresti e all’affidamento della sorveglianza degli stessi al commissario governativo Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione.

Una corsa contro il tempo quella per aprire l’1 maggio. L’area scelta per l’evento è nel settore nord-ovest di Milano ed è per il 90% posta nel comune del capoluogo e per il restante 10% in quello di Rho. Occupa, come detto, una superficie di 110 ettari adiacente al nuovo polo espositivo di Fiera Milano. La zona era occupata un tempo da impianti di produzione industriale ed è stata poi adibita sia a destinazione agricola sia per impianti di natura logistica e per servizi comunali. L’area espositiva è organizzata come un’isola circondata da un canale d’acqua ed è strutturata in due assi perpendicolari che richiamano le due strade principali delle antiche città romane, il cardo e il decumano. Tutti i padiglioni dei vari Paesi sono affacciati sul grande decumano, la World avenue; lungo il cardo sono invece disposti i padiglioni delle Regioni e Province italiane. All’incrocio dei due assi si crea una grande piazza, Piazza Italia. Agli estremi del decumano ci sono invece una grande collina artificiale da un lato e l’Expo center dall’altro, formato da tre blocchi funzionali indipendenti: auditorium (blocco sud), performance area (blocco centrale) e palazzo uffici (blocco nord). I primi due blocchi sono progettati per essere smantellati alla chiusura dell’Expo, mentre il palazzo uffici sarà permanente. L’ideazione del sito è stata affidata a progettisti di esperienza e a giovani neolaureati, con il supporto di architetti di fama internazionale come Stefano Boeri, Ricky Burdett e Jacques Herzog. Ora l’attesa è tutta per il taglio del nastro.

 

La pizza e la pasta. L’acqua minerale e il caffè. I formaggi e i salumi. Ma anche il pane, il vino e il gelato. C’è tutta la tavola, dall’antipasto al dolce, nel giro d’Italia firmato Expo Milano. Un pranzo ‘tricolore’ che trova spazio nelle piazzette dell’esposizione, per conoscere e far conoscere l’agricoltura, l’agroindustria e le eccellenze enogastronomiche che fanno grande il nostro Paese. C’è un luogo speciale dove i sapori e i profumi si incontrano, il Padiglione Italia. E’ qui che si mettono in mostra le tradizioni legate al cibo e all’alimentazione: 14mila metri quadri di alta qualità dei prodotti e delle materie prime, distribuiti tra Palazzo Italia, i quattro edifici sul cardo e la Lake arena.

Palazzo Italia a ExpoÈ il cuore pulsante dell’intero spazio, che rimarrà anche dopo la chiusura di Expo come polo dell’innovazione tecnologica al servizio della città. L’immagine dell’Italia in un colpo d’occhio, secondo il concetto ispiratore del direttore creativo Marco Balich: un “vivaio di energie nuove, nido del futuro, ricco di passato, ma non malinconico museo delle proprie grandezze”. Un vivaio che aiuta progetti e talenti a germogliare, offrendo loro terreno fertile. Tra i tanti progetti, al suo interno il visitatore trova la mostra dei mercati, un sistema interattivo che permette il dialogo con i più grandi mercati ortofrutticoli d’Italia a Firenze, Roma e Palermo. Oltre 750 scuole, con 11.000 studenti, presentano le loro esperienze didattiche.

La mostra dell’identità italiana è il cardine espositivo del Padiglione ed è interamente dedicata ai territori che hanno partecipato al suo progetto culturale e artistico. Con l’aiuto delle 21 Regioni e Province autonome vengono raccontate le quattro ‘Potenze italiane’. – La potenza del saper fare: 21 personaggi raccontano storie di professionalità applicata degli italiani, in arte e manualità, che hanno trovato soluzioni facendo impresa; – La potenza della bellezza: 21 panorami e 21 capolavori architettonici che raccontano la bellezza dell’Italia; – La potenza del limite: 21 storie di impresa agricola, agroalimentare, artigianale che illustreranno la più specifica delle grandezze italiane, la capacità di esprimere il meglio di noi nelle circostanze più proibitive, di coltivare vigneti di eccellenza su cucuzzoli aridi e non meccanizzabili, la potenza più vicina alla virtù del limite; – La potenza del futuro: l’Italia viene raccontata attraverso un vivaio di 21 piante rappresentative delle regioni.

Albero della vita a Expo Dal mosaico dell’armonia rinascimentale che riprende quello della piazza del Campidoglio a Roma, si leva il grande Albero della vita. Si tratta di una struttura di acciaio e legno, alta 37 metri e con 25 metri di apertura, pensata dal designer e creativo Marco Balich e collocata al centro della Lake arena.

Come un classico borgo italiano, anche Expo si sviluppa secondo precise geometrie per rappresentare la varietà e la ricchezza del Paese: a nord la rappresentazione dei territori e delle regioni italiane, mentre a sud le filiere del made in Italy attraverso una grande mostra delle eccellenze nazionali negli ambiti dell’alimentazione e della sostenibilità. Lungo il cardo nord-ovest, contiguo, a sud del Palazzo, le Regioni italiane esporranno, per un minimo di una settimana e un massimo di sei settimane, la lettura delle quattro potenze. Ognuna avrà a disposizione due grandi locali (una biblioteca e un convivio), dove esprimere il proprio sapere e il proprio fare. Nel cardo sud-ovest vengono mostrati il concetto di filiera corta e quello, conseguente, di sostenibilità dello sviluppo. Qui la più grande organizzazione agricola italiana ed europea esprime l’eccellenza delle filiere di prodotto della dieta mediterranea, il vero dono dell’Italia al mondo. Nel cardo nord-est spazio all’eccellenza del vino. Il Padiglione del vino, curato da Vinitaly, propone al piano terra la conoscenza sensoriale del prodotto fino a produrre un’immersione del visitatore, che al piano superiore assaggerà il sistema dei vini italiani. Infine, nel cardo nord-est l’Unione europea, che ha voluto essere ospite dell’Italia, offre la visione e la degustazione dell’alimento comune a tutti i cittadini europei, il pane, attraverso un affascinante racconto di due giovani europei, Alex, un agricoltore, e Sylvia, una ricercatrice. La loro storia fa capire l’importanza della collaborazione tra tradizione e innovazione, tra culture ed esperienze diverse, tra agricoltura, amore per l’ambiente e scienza.

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