5 per mille: necessaria la distinzione tra scuola e non profit

“La decisione della Commissione Bilancio della Camera che ha dichiarato non ammissibili tutti gli emendamenti che prevedevano una differenziazione tra un 5 per mille destinato alla scuola e uno destinato al non profit, nega al contribuente ogni possibilità di scelta rispetto alla destinazione delle risorse del 5 per mille della propria dichiarazione dei redditi. L’estensione […]

“La decisione della Commissione Bilancio della Camera che ha dichiarato non ammissibili tutti gli emendamenti che prevedevano una differenziazione tra un 5 per mille destinato alla scuola e uno destinato al non profit, nega al contribuente ogni possibilità di scelta rispetto alla destinazione delle risorse del 5 per mille della propria dichiarazione dei redditi. L’estensione della platea dei beneficiari del 5 per mille al sistema scolastico nazionale a partire dal 2016, prevista dal Ddl sulla Buona Scuola, come abbiamo già lamentato è una scelta sbagliata, che rischia di creare confusione e di danneggiare o le scuole o gli enti non profit.

Plaudiamo alla possibilità di ulteriori sistemi di finanziamento alla scuola pubblica, ma così come esiste lo strumento dell’8 per mille per sostenere le confessioni religiose e quello, di recente introdotto, del 2 per mille a favore dei partiti politici, vorremmo che venisse introdotta una misura specifica per le scuole, distinta d a quella per gli enti non profit, in linea con il principio di sussidiarietà fiscale e per offrire ai cittadini contribuenti degli efficaci strumenti di sostegno e finanziamento delle scuole così come delle attività e dei progetti del terzo settore, della ricerca scientifica e dei beni culturali.” E’ quanto dichiarato dal Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri.

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