Libia: sequestrati quattro italiani

Quattro italiani, dipendenti della società di costruzioni Bonatti, sono stati rapiti in Libia nella zona di Mellitah, vicino al compound dell’Eni. A renderlo noto è la Farnesina. Dopo il rapimento, è stata immediatamente attivata l’Unità di crisi del Ministero degli Esteri, che ha subito attivato i contatti con i familiari dei rapiti e con la […]

Quattro italiani, dipendenti della società di costruzioni Bonatti, sono stati rapiti in Libia nella zona di Mellitah, vicino al compound dell’Eni. A renderlo noto è la Farnesina. Dopo il rapimento, è stata immediatamente attivata l’Unità di crisi del Ministero degli Esteri, che ha subito attivato i contatti con i familiari dei rapiti e con la società per la quale gli stessi lavorano.

Stando alle notizie riportate dall’agenzia di stampa libica Tadhamoun, i quattro nostri connazionali erano tornati in Libia da poco tempo, dopo una permanenza in Tunisia. Il rapimento sarebbe avvenuto nella serata di ieri, presso Sebrata. Secondo quanto riferito dalle fonti interne agli impianti di Mellitah, le forze di sicurezza locali non conoscerebbero l’identità dei rapitori, ne tanto meno il luogo dove potrebbero essere state trasportate le vittime italiane.

“È difficile dopo poco ore capire la natura, i responsabili”, ha detto il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, commentando la notizia del rapimento.  È una zona in cui ci sono anche dei precedenti. Al momento ci dobbiamo attenere alle informazioni che abbiamo e concentrarci sul lavoro per ottenerne altre sul terreno,” ha aggiunto il ministro, sottolineando che il governo italiano “è impegnato per cercare di trovare le persone rapite”.

Le condizioni di estrema criticità nel Paese nordafricano, ricordiamo, avevano condotto alla chiusura dell’ambasciata italiana lo scorso 15 febbraio e la Farnesina aveva raccomandato a tutti i connazionali presenti sul suolo libico di lasciare appena possibile il Paese.

 

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