Expo: Parco Gran Sasso in “vetrina” con dieci itinerari del gusto

Imboccare la strada che conduce ad un caseificio, un laboratorio o un punto vendita aziendale, per i turisti puo’ essere un’esperienza preziosa, quasi unica. Per questo il Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, che con i suoi tecnici ha innumerevoli volte varcato la soglia di produttori, allevatori e trasformatori, al fine di conoscerne […]

Imboccare la strada che conduce ad un caseificio, un laboratorio o un punto vendita aziendale, per i turisti puo’ essere un’esperienza preziosa, quasi unica. Per questo il Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, che con i suoi tecnici ha innumerevoli volte varcato la soglia di produttori, allevatori e trasformatori, al fine di conoscerne e valorizzarne i prodotti, i saperi e l’esperienza, ha messo a punto dieci itinerari enogastronomici, che dalla vetrina dell’Expo, in cui sono stati presentati, riverberano il loro effetto sui territori, con l’obiettivo di sostenere le aziende impegnate a mantenere la qualita’ originaria dei loro prodotti, contribuendo al mantenimento dell’economia locale e alla difesa dei territori montani dall’abbandono. Questi gli itinerari: “Acque cristalline e vini di montagna” (da Bussi sul Tirino a Ofena); “Su e giu’ per la Baronia, tra pascoli e coltivi” (percorso ad anello da e per Barisciano passando per Santo Stefano di Sessanio e Castel del Monte); “Verso l’Amatriciana (Paganica – Campotosto – Amatrice); “Alto Aterno: cereali, legumi e tradizioni antiche” (dall’Aquila a Capitignano); “Sulla via del Sale: i casari, i norcini dei castagneti” (da Accumoli ad Acquasanta Terme); “Terre di Mezzo: porchetta, vino e tartufi” (Teramo – Paterno di Campli – Civitella del Tronto – Macchia da sole); “La Statale 80: non solo sapore norcino” (da Arischia a Montorio al Vomano); “Dai Mendoza ai Signori della Ceramica: tra sapori forti e dolci” (da Montorio al Vomano a Castelli); “I Profumi del Bosco” (da Teramo al Ceppo e/o da Montorio al Vomano a Crognaleto); “I trappeti delle Abbazie” (da Castiglione a Casauria a Farindola). “Realizzare percorsi enogastronomici in questo Parco – spiegano i tecnici del Servizio Agro Silvo Pastorale dell’Ente, che li hanno messi a punto – non e’ stata cosa semplice. Alla particolarita’ dell’orografia di questa parte di Appennino si aggiunge infatti la straordinaria ricchezza di un’area protetta che, ad ogni scorcio o paesaggio, restitusce un’altrettanto ricca varieta’ agroalimentare ed eno-gastronomica. Gli itinerari proposti delineano dunque delle direttrici di viaggio, una mappa del gusto da adattare ed integrare strada facendo”. L’ente, infine, rene noto che per saperne di piu’ si possono consultare i percorsi sul sito del Parco www.gransassolagapark.it

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