Buoni pasto: “Buono elettronico non cambia regole sul cumulo”

Il buono pasto “e’ tra i benefici piu’ richiesti dai lavoratori: il ticket e’ usato nel 70% dei casi in bar, gastronomie e ristoranti e, per il restante 30%, nella grande distribuzione. Circa il 25% dei buoni pasto in circolazione e’ in formato elettronico”. Lo sostiene una indagine centro Studi di ANSEB (Associazione nazionale societa’ […]

Il buono pasto “e’ tra i benefici piu’ richiesti dai lavoratori: il ticket e’ usato nel 70% dei casi in bar, gastronomie e ristoranti e, per il restante 30%, nella grande distribuzione. Circa il 25% dei buoni pasto in circolazione e’ in formato elettronico”. Lo sostiene una indagine centro Studi di ANSEB (Associazione nazionale societa’ emettitrici buoni pasto), secondo cui “non c’e’ nessun cambiamento di regole” riguardo all’utilizzo cumulato dei buoni.

“Nelle scorse settimane sono circolate molte informazioni parziali sul buono pasto – si legge in una nota – Per questo ANSEB ritiene doveroso chiarire alcuni punti chiave utili per inquadrare correttamente le regole che presiedono al mercato dei buoni pasto”. Sul fronte della detassazione dei buoni pasto elettronici dal primo luglio scorso, l’Anseb sottolinea che “sempre piu’ frequentemente le aziende scelgono di consegnare ai propri dipendenti buoni pasto in formato elettronico. Il Governo ha quindi inteso sostenere la diffusione di questo supporto per modernizzare il mercato, permettere la digitalizzazione della rete degli esercenti, favorire rimborsi piu’ veloci e offrire maggiore protezione dalla falsificazione dei buoni. Per motivi di privacy e riservatezza della vita personale dei dipendenti, gli emettitori non dispongono delle informazioni in grado di tracciare le abitudini di consumo degli utenti”. Riguardo all’utilizzo cumulato dei buoni “non c’e’ nessun cambiamento di regole”. “L’utilizzo – comunque anomalo sul piano strettamente legale – di piu’ buoni nella stessa transazione, ovvero, piu’ propriamente, la somma di piu’ titoli oltre il valore economico medio di un pasto, e’ comunque un fenomeno residuale e non rappresenta una criticita’ del mercato. Ciononostante ANSEB da sempre auspica un chiarimento interpretativo o normativo su questa materia – conclude la nota – di modo che questo strumento possa essere sempre piu’ fruibile, comprensibile e utile tanto ai lavoratori quanto ai bar/ristoranti e ai supermercati”.

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