Ungheria: razzismo dilagante, spuntano manifesti anti-migranti

Soffia forte il sinistro vento del razzismo sull’Europa dell’Est ed in particolare sull’Ungheria, paese che in questi giorni è letteralmente invaso dai profughi africani, che transitano sul territorio magiaro, nella loro marcia disperata verso una vita migliore in Germania o in Austria. Un’emergenza che sta mettendo a dura prova i cittadini ungheresi, ma che sta […]

Soffia forte il sinistro vento del razzismo sull’Europa dell’Est ed in particolare sull’Ungheria, paese che in questi giorni è letteralmente invaso dai profughi africani, che transitano sul territorio magiaro, nella loro marcia disperata verso una vita migliore in Germania o in Austria. Un’emergenza che sta mettendo a dura prova i cittadini ungheresi, ma che sta anche tirando fuori il peggio dal governo che li rappresenta, quello ultranazionalista guidato dal discusso leader Viktor Orban, che solo qualche settimana fa, tra le altre cose, ha annunciato la costruzione di un muro lungo il confine con la Serbia, per impedire il passaggio dei migranti.

Oggi, più o meno nella stessa zona, nella città di frontiera di Asotthalom, sono apparsi dei cartelli che fanno venire in mente un triste passato che speravamo di non dover mai più rivivere. I manifesti mettono in guardia gli ungheresi sui rischi che i profughi portano con sé ed in particolare quello di essere contagiati dalle malattie dalle quali i profughi stessi sarebbero affetti. “Non toccate gli oggetti lasciati dai migranti: vestiti, abiti, scatole di conserve e anche bottigliette d’acqua. I migranti portano malattie e rischiate di essere contagiati», recita l’inquietante avviso. Si avvertono i cittadini che nel caso avessero toccato senza guanti di protezione questi oggetti e dopo qualche giorno si presentino sintomi come «diarrea, vomito, esantemi sul corpo», di recarsi immediatamente da un medico”. Il tutto corredato da immagini di medici con protezioni antinfettive, che trasportano una barella. In calce, il timbro dell’amministrazione locale, guidata da Jobbik, partito ultraconservatore, antisemita e contrario all’appartenenza dell’Ungheria all’Unione Europea e anche quello del rappresentante locale del governo centrale di Budapest.

Ma il clima di odio nei confronti dei migranti in Ungheria sembra aver contagiato anche gli organi di stampa. La cameraman di un’emittente molto vicina a Jobbik è stata licenziata dopo che sono spuntate immagini che la mostrano mentre colpisce con dei calci i migranti, compresi alcuni bambini, nel corso di uno dei tanti disordini avvenuti a Roszke, in Ungheria. Nel filmato si vede chiaramente la donna, Petra Laszlo, in jeans e camicia celeste, filmare la corsa dei migranti siriani; e prima tende una gamba e fa lo sgambetto a un uomo che porta in braccio un bambino; poi, presa in mezzo al caos della folla, scalcia con forza chi le sta vicino. “Una nostra collega si è comportata in maniera inaccettabile”, ha dichiarato il direttore dell’emittente N1Tv, annunciandone il licenziamento. La stessa emittente ha poi deciso di far circolare il filmato, che potete guardare di seguito.

 

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