Borse europee aprono in forte calo

Le borse europee aprono in deciso calo. Dopo l’ondata di vendite di ieri, e’ arrivata una nuova doccia fredda dalla Cina con i dati di agosto sui profitti delle grandi industrie, scesi ai minimi dal 2011. Le preoccupazioni per il rallentamento della seconda economia mondiale continuano quindi ad angustiare gli investitori, mentre la crescente incertezza sulle […]

Le borse europee aprono in deciso calo. Dopo l’ondata di vendite di ieri, e’ arrivata una nuova doccia fredda dalla Cina con i dati di agosto sui profitti delle grandi industrie, scesi ai minimi dal 2011. Le preoccupazioni per il rallentamento della seconda economia mondiale continuano quindi ad angustiare gli investitori, mentre la crescente incertezza sulle prossime mosse della Fed contribuisce a mantenere elevati i livelli di volatilita’.
Il Dax di Francoforte cede l’1,28% a 9.362 punti, l’Ftse 100 di Londra scende dell’1,19% a 5.888 punti, il Cac 40 di Parigi arretra dell’1,43% a 4.291,85 punti, l’Ftse Mib di Milano lascia sul terreno l’1,11% a 20.532 punti.

Borsa Tokyo: capitombolo Nikkei, -4%. Giu’ le altre asiatiche La borsa di Tokyo ha perso piu’ del 4% sull’onda di un mercato mondiale depresso e della preoccupazione per la fragilita’ della crescita globale, a cominciare da quella cinese.
Alla chiusura degli scambi, l’indice-guida Nikkei aveva perso il 4,05%, pari a 16.930,84 punti e portando al 18% le sue perdite dalla svalutazione dello yuan cinese, l’11 agosto. La flessione dell’8,8% registrata ad agosto dagli utili delle grandi industrie cinesi riaccende sui mercati i timori per le conseguenze del rallentamento della seconda economia mondiale. Le piazze finanziarie asiatiche si presentano quindi tutte negative a fine seduta. Le vendite si concentrano soprattutto sul comparto minerario, con Glencore che precipita del 26% sui circuiti hongkonghesi, mentre a Sydney, la cui borsa cede il 2,75%, Bhp Billiton e Rio Tinto perdono rispettivamente il 6% e il 4%. La ‘sindrome cinese’ continua quindi a estendersi alle economie che piu’ dipendono dalle esportazioni verso Pechino, compreso il Giappone. A Tokyo, che ha chiuso in calo del 4,05%, figurano quindi tra i titoli piu’ venduti la compagnia petrolifera Jx Holdings (-3,93%) e il costruttore di macchine agricole Kubota (-6%).
La borsa di Shanghai perde l’1,95%, Shenzhen arretra dell’1,40%, Hong Kong scivola del 3,35%, Seul segna -0,22%.

Titoli Stato: spread Btp/Bund apre stabile a 118 punti Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi apre stabile a 118 punti. Il rendimento e’ all’1,74%. Il differenziale Bonos/Bund si attesta a 136 punti per un tasso dell’1,92%.

Euro: apre in rialzo sopra 1,12 dollari, Fed divisa su tassi L’euro apre in rialzo a 1,1274 dollari sulla scia delle dichiarazioni contrastanti giunte da alcuni alti esponenti della Federal Reserve sul rialzo dei tassi in Usa. Ieri William Dudley e John Williams, rispettivamente presidenti della Fed di New York e di San Francisco, hanno confermato di essere orientati a una stretta monetaria entro la fine dell’anno, mentre Charles Evans della Fed di Chicago ha suggerito di mantenere il costo del denaro ai minimi storici fino a meta’ 2016. L’ondata di vendite sui mercati azionari favorisce i beni rifugio come lo yen, che avanza a quota 119,31 sul dollaro ed e’ poco mosso rispetto all’euro a quota 135,53.

Petrolio: prezzi stabili sui mercati asiatici Le quotazioni del petrolio si presenta stabile sui mercati asiatici al termine di una seduta caratterizzata da volatilita’ e nervosismo. Sui listini continuano a pesare i timori per il rallentamento dell’economia cinese. Il prezzo del light crude Wti e’ invariato a 44,43 dollari al barile, il Brent di Londra avanza di due cent a 47,36 dollari al barile.

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