Barack Obama: “Distruggeremo Isis ed ogni altra organizzazione che cerchera’ di farci del male”

Barack Obama sfrutta tutta la solennita’ del suo terzo discorso alla nazione dallo Studio Ovale per tentare di rassicurare l’America dalla minaccia del terrorismo dopo l’attentato di San Bernardino. Piu’ in generale il presidente promette che “gli Usa sconfiggeranno Isis” ma senza rinunciare ai propri valori e senza “farci trascinare, un’altra volta, in una guerra […]

Barack Obama sfrutta tutta la solennita’ del suo terzo discorso alla nazione dallo Studio Ovale per tentare di rassicurare l’America dalla minaccia del terrorismo dopo l’attentato di San Bernardino. Piu’ in generale il presidente promette che “gli Usa sconfiggeranno Isis” ma senza rinunciare ai propri valori e senza “farci trascinare, un’altra volta, in una guerra lunga e costosa in Iraq e Siria (riferimento all’Afghanistan nel 2001 e all’invasione del 2003, ndr)” perche’ “questo e’ cio’ che vorrebbe l’Isis” e perche’ “la liberta’ e’ molto piu’ potente della paura” e per questo “sono certo che vinceremo perche’ siamo dalla parte giusta della storia”. Obama ha chiarito che “la minaccia del terrorismo e’ (si’) reale ma noi la sconfiggeremo. Distruggeremo Isis ed ogni altra organizzazione che cerchera’ di farci del male. Ed il nostro successo non dipendera’ dall’abbandonare i nostri valori, o di cedere alla paura. Queste sono (proprio le) cose che Isis spera accadano. Invece vinceremo dimostrando forza ed intelligenza. I nostri militari continueranno a dare la caccia ai pianificatori di attentati terroristici in ogni Paese dove sara’ necessario”.

Centrale nel discorso di Obama e’ stato – seppur con accenti in parte diversi rispetto al passato – il ricordare agli americani di non confondere mai la fede musulmana con lo Stato Islamico: “Isis non parla a nome dell’Islam, sono dei criminali, degli assassini. Sono parte di un culto di morte e solo una minuscola frazione di oltre un miliardo di musulmani nel mondo”.

Il presidente ha chiarito che questa non e’ una guerra tra “l’America e l’Islam”. Ma, per la prima volta esplicitamente, Obama ha riconosciuto che “non dobbiamo negare il fatto che un’ideologia estremista si e’ diffusa in alcune comunita’ musulmane. Questo e’ un vero problema che senza (alcuna possibile) giustificazione i musulmani debbono affrontare. I leader musulmani qui e nel mondo debbono continuare a collaborare con noi per respingere decisamente ed inequivocabilmente l’ideologia dell’odio di gruppi come Isis e al Qaeda. Non solo condannando gli atti di violenza ma anche quelle interpretazioni dell’Islam (possibile riferimento alle dottrine salafita e wahabita, ndr) che sono incompatibili con i valori della tolleranza religiosa, del reciproco rispetto e della dignita’ umana”. Obama su questo punto ha aggiunto che “se voggliamo avere successo nello sconfiggere il terrorismo dobbiamo arruolare le comunita’ musulmane come i nostri piu’ forti alleari piuttosto che allontanarle con sospetto e odio”, frecciata ad alcuni candidati repubblicani alle elezioni presidenziali.

Obama ha quindi confermato quello che gli Stati Uniti non faranno: “Non ci faremo trascinare un’altra volta in una lunga e costosa guerra sul terreno in Iraq e Siria” perche’ anche questo” e’ cio’ che vorrebbe Isis. Loro sanno che non potrebbeo batterci sul campo ma sanno che se occupassimo terreno straniero loro potrebbero andare avanti per anni, uccidendo migliaia di nostri soldati, prosciugando le nostre risorse, e sfruttando la nostra presenza per reclutare nuovi jihadisti”. Sulla campagna contro Isis Obama ha anche auspicato che la Russia, attiva in Siria dal 30 settembre scorso, “si concentri sul nostro comune obiettivo, la distruzione di Isis, un gruppo che minaccia tutti noi”, e, senza dirlo esplicitamente ma lasciandolo intendere, non nella protezione del regime di Bashar Assad Sulla strage di San Bernadino, che ha visto una coppia, Syed Farook e Tashfeen Malik, uccidere 14 persone e ferirne 21, Obama ha confermato che si e’ trattato di “un atto di terrorismo anche se non ci sono prove che siano stati diretti da organizzazioni terroristiche all’estero (Isis o al Qaeda, ndr) ma e’ chiaro che avevano iniziato un percorso di radicalizzazione”. Visto l’arsenale che i due disponevano, 2 fucili d’assalto, due pistole e esplosvi, il presidente e’ tornato a chiedere al Congresso di intervenire per imporre un giro di vite sulle armi: “Il Congresso dovrebbe agire per fare in modo che qualunque persona presente su una no-fly list (perche’ e’ accertato che e’ troppo pericoloso per prendere un aereo, ndr) sia in grado di compre un’arma. Quale possano essere le ragioni per consentire ad un sospetto terrorista di acquistare un arma semi-automatica?”, si e’ chiesto retoriacamente Obama.

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