L’Aquila, Babbo Natale e il rugby… VIDEO

Una città che diventa una grande ‘piazzetta’ dove giocare a rugby. Un gruppo di bambini che giocando riscopre le bellezze di una L’Aquila martoriata, ma che vuole guardare avanti, mostrarsi viva nonostante tutto. E un Babbo Natale un po’ briccone, che ruba loro delle piccole candele usate per delimitare campi da rugby improvvisati nel centro […]

Una città che diventa una grande ‘piazzetta’ dove giocare a rugby. Un gruppo di bambini che giocando riscopre le bellezze di una L’Aquila martoriata, ma che vuole guardare avanti, mostrarsi viva nonostante tutto. E un Babbo Natale un po’ briccone, che ruba loro delle piccole candele usate per delimitare campi da rugby improvvisati nel centro della città.

Il potere delle immagini, il potere del Natale, il potere dell’incontaminata gioia dei bambini: tutto racchiuso in 3 minuti di un video, quello realizzato dall’associazione sportiva Rugby Experience, nata dal nulla su iniziativa di un gruppo di amici e in poco più di un anno, è nata il 4 settembre del 2014, capace di avere già 170 iscritti, dopo 42 al primo open day e 82 durante la stagione. In una città policentrica come l’aquila creare un punto di aggregazione per così tante famiglie è una gran bella ‘meta’.

L’idea del video è apparentemente semplice, un Babbo Natale che ruba i lumini, inseguito da giovanissimi rugbisti, la cui corsa finisce in un vero campo da gioco. Il messaggio che accompagna il video è però tutt’altro che semplice. C’è tutta la voglia di porre ancora l’attenzione su L’Aquila e aiutare i piccoli aquilani a conoscere una città che molti di loro hanno imparato ad apprezzare e amare solo con gru, impalcature e macerie post terremoto.

Dal riscontro della Rete, il messaggio in molti l’hanno recepito: in appena tre giorni su YouTube sono oltre 3.600 le persone che l’hanno visto, anche se il post sulla pagina Facebook della squadra di visitatori ne conta diverse migliaia in più. “Rugby Experience nasce dall’idea di un gruppo di amici, abbiamo messo in pratica un qualcosa che avevamo già in mente e il nome l’abbiamo scelto perché per noi il rugby è esperienza”, racconta all’agenzia Dire Marco Molina, l’anima della società, oltre che fondatore con Alessandro Cialone, Isabella Franchi, Marco Rotilio, appunto il gruppo di amici.

L’idea del video “ci è venuta per mandare gli auguri di Natale e per porre l’attenzione sulla nostra città che, per quanto colpita, resta bellissima- continua Molina- Molti bambini non conoscono L’Aquila e l’idea era proprio quella di creare una piazzetta, di illuminare la città, che nel video appare buia, con i lumini, per farli e giocare e per farla conoscere e per mostrare come sia viva nonostante tutto”. Ad interpretare lo speciale Babbo Natale è Luca Vacca, volto noto del rugby locale: “Abbiamo immaginato con il video di portare i bambini sul campo e per questo si è pensato a Babbo Natale che ruba le lanterne per essere inseguito da loro per le vie della città fino ad arrivare sul campo”. Proprio a proposito del campo, quello della Rugby Experience è quello di Piazza d’Armi dalla scorsa estate: “Alimentiamo l’illuminazione con dei generatori- spiega Molina- Stiamo trovando dei fondi per dotarlo di illuminazione. Abbiamo fatto l’illuminazione nel video con dei lumini fino alla luce che trovano nel campo, quando l’accendiamo per far giocare i bambini”. Grazie a Rugby Experience, inoltre, il rugby è presente costantemente nelle scuole: “Ci lavoriamo per 25 ore alla settimana, dalle scuole dell’infanzia fino alle medie- spiega ancora Molina- E anche nelle superiori”. Proprio legato al mondo dell’istruzione, racconta un sogno ambizioso: “Riuscire ad aprire il primo asilo sportivo d’Italia, per far fare sport ai bambini. Lavoriamo già nelle scuole, vorremmo che fosse una attività giornaliera, coinvolgendo anche altri sport”. Intanto il lavoro quotidiano va avanti, grazie anche al coinvolgimento di un pezzo forte del rugby italiano, quel Vincenzo Troiani già allenatore delle giovanili della Nazionale, dall’Under 16 all’Under 20: “E abbiamo coinvolto direttamente anche le famiglie– conclude- Abbiamo dedicato loro una giornata, prima con una lezione in aula sulle regole e poi con la pratica sul campo con gli esercizi che svolgono i figli. C’è stato entusiasmo e il legame tra società e famiglie si è rafforzato”. Il sogno continua.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *