Confcommercio: consumi in miglioramento

L’indicatore dei Consumi Confcommercio ha registrato a novembre scorso, dopo un trimestre di rallentamento, un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente ed una crescita del 2,2% tendenziale. Il dato rilevato nell’ultimo mese ha permesso un moderato recupero della media mobile a tre mesi, ad indicare il permanere di una graduale tendenza al miglioramento della […]

L’indicatore dei Consumi Confcommercio ha registrato a novembre scorso, dopo un trimestre di rallentamento, un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente ed una crescita del 2,2% tendenziale. Il dato rilevato nell’ultimo mese ha permesso un moderato recupero della media mobile a tre mesi, ad indicare il permanere di una graduale tendenza al miglioramento della domanda da parte delle famiglie.

Il miglioramento rilevato sul versante dei consumi si inserisce in un contesto in cui la fiducia delle famiglie, dopo aver registrato i massimi storici, ha mostrato, a dicembre, un contenuto arretramento. Il dato, che riflette anche gli effetti sul sentiment dell’acuirsi delle preoccupazioni sul versante geo-politico, rappresenta, presumibilmente, un aggiustamento fisiologico in considerazione degli elevati livelli raggiunti dall’indicatore nei mesi precedenti.

Anche sul versante delle imprese – segnala Confcommercio -a dicembre si e’ registrato un modesto arretramento del clima di fiducia. Nonostante la ripresa dell’attivita’ produttiva non abbia ancora assunto toni particolarmente sostenuti, a novembre l’occupazione, secondo le stime provvisorie, e’ tornata ad aumentare (+36mila unita’ rispetto al mese precedente, +206mila su base annua). All’andamento positivo dell’ultimo mese ha contribuito sia la componente dipendente (+8mila unita’), sia quella indipendente (+28mila unita’). Nello stesso mese si e’ rilevata un’ulteriore diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-48mila unita’ in termini congiunturali, -479mila su base annua). Tali andamenti hanno determinato un ridimensionamento del tasso di disoccupazione sceso all’11,3%, 1,7 punti percentuali in meno rispetto a novembre del 2014, il livello piu’ basso dalla fine del 2012.

L’aumento registrato dall’Indice dei consumi a novembre (+0,4%), rispetto al mese precedente, deriva dalla ripresa, dopo un trimestre di riduzioni, della domanda di beni (+0,7%) e da un calo della spesa relativa ai servizi (-0,2%). Solo tre macrofunzioni di spesa evidenziano un andamento negativo: beni e servizi ricreativi (-0,3%), beni e servizi per le comunicazioni (-0,2%), pasti e consumazioni fuori casa (-0,1%). L’aumento piu’ significativo (+1,8% rispetto ad ottobre) ha riguardato i beni e servizi per la mobilita’ influenzati dal positivo andamento delle auto e delle moto. In significativo recupero e’ risultata anche la spesa per gli alimentari, le bevande ed i tabacchi (+0,9%). Sia per la spesa per beni e servizi per la cura della persona che per la spesa relativa ai beni e ai servizi per la casa e per l’abbigliamento e le calzature, l’aumento e’ stato di modeste dimensioni (+0,2%).

La dinamica tendenziale dell’Indice di novembre mostra una crescita del 2,2%, in accelerazione rispetto ad ottobre. Questo risultato sintetizza l’andamento positivo sia della domanda relativa ai servizi (+1,9%), sia di quella per i beni (+2,3%).
Si osserva una crescita particolarmente sostenuta, su base annua, per la domanda di beni e servizi per la mobilita’ (+9,0%), andamento a cui hanno contribuito in misura significativa le vendite di auto e motocicli ai privati.

Positivi – rileva Confcommercio – i risultati per la domanda di beni e servizi per le comunicazioni, per gli alberghi e pasti e i consumi fuori casa (+1,9%), ma anche per la spesa per l’abbigliamento e le calzature e per i beni e servizi ricreativi (+1,6%). Lievemente piu’ contenuto e’ stato l’aumento, su base annua, per i beni e i servizi per la cura della persona (+1,2%), per i beni e servizi per la casa e per gli alimentari bevande e tabacchi (+0,7%).  Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di gennaio 2016 si stima, rispetto a dicembre, una riduzione dello 0,2% riflettendo in larga parte la tendenza alla flessione dei prezzi degli energetici.

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