Giacarta: kamikaze e spari almeno 7 i morti

Kamikaze e spari all’impazzata nel centro di Giacarta hanno causato almeno 7 vittime, tra le quali quattro terroristi. Nessuno finora ha rivendicato l’azione che però ha tutte le caratteristiche di un’operazione coordinata e che, secondo la polizia, ha coinvolto tra i 10 e i 14 uomini armati. L’Isis aveva minacciato di mettere il Paese “alla […]

Kamikaze e spari all’impazzata nel centro di Giacarta hanno causato almeno 7 vittime, tra le quali quattro terroristi. Nessuno finora ha rivendicato l’azione che però ha tutte le caratteristiche di un’operazione coordinata e che, secondo la polizia, ha coinvolto tra i 10 e i 14 uomini armati. L’Isis aveva minacciato di mettere il Paese “alla ribalta” della scena internazionale. Il bilancio è ancora confuso.

La polizia ha assicurato che quattro assalitori sono stati uccisi e tra di essi due erano kamikaze. Tra le vittime anche due civili, tra cui uno straniero, ha indicato la polizia.

Testimoni hanno riferito che almeno un terrorista ha attaccato un caffè di Starbucks nel centro della città, in una zona dove ci sono diverse ambasciate e ha sparato ai presenti. Una delle deflagrazioni ha colpito un centro commerciale, il Sarinah, che si trova nel quartiere di Jalan Thamrin, vicino al palazzo presidenziale e agli uffici delle Nazioni Unite. I media locali e i social network parlano di un intenso scambio a fuoco avvenuto nella zona. La polizia ha circondato l’area, chiesto ai residenti che rimangano in casa e si allontanino dalle finestre.

L’Indonesia, il Paese al mondo che ha il maggior numero di musulmani, per molto tempo ha visto una coesistenza pacifica di religioni, ma ha subito una serie di attentati di matrice islamista tra il 2002 e il 2009, il più grave nell’isola Bali nel 2002, quando morirono 202 persone in gran parte turisti australiani. Non è chiaro se ci siano ancora terroristi in fuga. Il gigante americano Starbucks, intanto, ha reso noto che chiuderà “fino a nuovo ordine” tutti i suoi caffè nella capitale indonesiana, uno dei quali appunto è stato teatro dell’assalto.

L’Isis aveva diffuso una criptica minaccia di attentati in Indonesia, avvertendo che avrebbe messo il Paese sotto i riflettori della stampa internazionale. Lo ha rivelato il portavoce della polizia Anton Charliyan, precisando che non c’è stata ancora una rivendicazione dell’attacco terroristico a Giacarta, che il presidente indonesiano ha definito un “atto di terrorismo”. “L’avvertimento diceva che ci sarebbe stato un evento in Indonesia e che sarebbero andato sulle news internazionali“, ha spiegato il portavoce a una radio locale. Charliyan non ha fornito ulteriori dettali né spiegato quando l’avvertimento sia stato lanciato. Il mese scorso la polizia indonesiana aveva sostenuto di aver sventato diversi tentativi di attentati in Indonesia, alcuni dei quali ritenuti collegati all’Isis.

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