Amnesty international: silenzi su armi a sauditi

C’e’ “il rischio che l’Italia contribuisca a compiere crimini di guerra in Yemen”. Lo ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce nazionale di Amnesty international Italia, in un’intervista alla Dire. “Chiediamo che sia immediatamente sospesa ogni fornitura di armi e munizioni all’Arabia Saudita, che dal 25 marzo bombarda lo Yemen, forse anche con bombe provenienti dall’Italia. E’ […]

C’e’ “il rischio che l’Italia contribuisca a compiere crimini di guerra in Yemen”. Lo ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce nazionale di Amnesty international Italia, in un’intervista alla Dire. “Chiediamo che sia immediatamente sospesa ogni fornitura di armi e munizioni all’Arabia Saudita, che dal 25 marzo bombarda lo Yemen, forse anche con bombe provenienti dall’Italia. E’ un Paese che li’ compie crimini di guerra e, dando le armi all’Arabia Saudita, violiamo la legge italiana, la legge 185, il trattato internazionale sul commercio delle armi- ha dichiarato Noury- Mentre il governo continuava le sue attivita’ commerciali in Arabia Saudita, continuava anche ad autorizzare la partenza di carichi di bombe dalla Sardegna verso Riad, e questo e’ completamente illegale e intollerabile. Abbiamo monitorato gli scambi di armi da quest’estate: con Amnesty lo hanno fatto l”Osservatorio di Brescia sulle armi leggere, la Rete italiana sul disarmo, e attivisti sardi che vedevano partire, di notte, navi o aerei carichi di bombe. Di fronte a tutto questo c’e’ stato un silenzio imbarazzato, credo, e imbarazzante, perche’ il rischio e’ che l’Italia contribuisca a compiere crimini di guerra in Yemen, e con quelle bombe si colpiscano magari anche ospedali di Medici senza frontiere, scuole, strade, mercati, case… Bisognerebbe, secondo un principio di prudenza, non aver mai fatto quelle esportazioni”.

“Non chiediamo all”Italia di interrompere i rapporti commerciali con l’Arabia Saudita, ma che i diritti umani non siano sacrificati in nome di questi rapporti” ha affermato, inoltre, Noury, che ha parlato a margine dell”evento di giovedi’ ”Conversazioni poetiche per Ashraf Fayadh”, organizzato da Amnesty international Italia, Editoriaaraba e Libreria Griot nello spazio del teatro ”Formiche di vetro” di Roma. (Dire)

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