Greenpeace, basta sprechi: per il referendum sulle trivelle serve l’Election Day!

Decine di migliaia di persone stanno scrivendo a Renzi e Alfano per chiedere l’accorpamento di referendum e amministrative. Abbiamo fatto i conti: accorpando il referendum sulle trivelle con il primo turno delle prossime elezioni amministrative, oltre a facilitare la partecipazione democratica, si risparmierebbero fra i 350 e i 400 milioni di euro di soldi pubblici. Oltre […]

Decine di migliaia di persone stanno scrivendo a Renzi e Alfano per chiedere l’accorpamento di referendum e amministrative. Abbiamo fatto i conti: accorpando il referendum sulle trivelle con il primo turno delle prossime elezioni amministrative, oltre a facilitare la partecipazione democratica, si risparmierebbero fra i 350 e i 400 milioni di euro di soldi pubblici.

Oltre 60mila persone in pochi giorni si sono schierate dalla nostra parte e hanno chiesto al Premier Renzi e il Ministro dell’Interno Angelino Alfano di indire un Election Day, che farebbe bene alla vita democratica e al buon uso del denaro pubblico.

Il Governo però, così attento alle esigenze dei petrolieri, fa orecchie da mercante e sembra interessato solo a scongiurare il quorum elettorale. Ma l’antico “vizietto” di ostacolare i referendum, che sembra resistere anchealle rottamazioni, non ci piace affatto. Questa volta, poi, ci piace ancor meno: è assurdo sprecare inutilmente centinaia di milioni di euro per compiacere le compagnie petrolifere!

Sulle trivelle gli italiani hanno le idee chiare: l’89% ritiene che siano pericolose per la fauna marina, l’81% pensa che inquinino il mare, per il 78% porterebbero danni alla pesca, mentre per il 72% sarebbero pericolose per la popolazione residente lungo le coste.

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